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Amnistia, Grasso rilancia ma Orlando frena: «È una…

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Amnistia, Grasso rilancia ma Orlando frena: «È una lotteria». E Alfano chiude: «Condannati in carcere fino a fine pena»

«L'amnistia e l'indulto sono delle gigantesche lotterie». Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando alla festa nazionale dell'Unità a Milano ha commentato la richiesta del Papa di una amnistia per i detenuti in occasione del Giubileo, spiegando che a un provvedimento straordinario lui preferirebbe un «cambio strutturale» che riguarda l'esecuzione della pena che deve essere uno strumento di rieducazione del detenuto. Orlando ha poi rimarcato come «di solito quando si parlava di amnistia e indulto lo si legava al sovraffollamento delle carceri, un problema che ora è stato risolto». A chiudere sull’amnistia la presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, che partecipa alla festa nazionale dell'Unità a Milano al dibattito con il ministro Andrea Orlando («C'è da fare molto prima dell'amnistia»).

Alfano: condannati in carcere fino a fine pena
Nessuna apertura sull’amnistia dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. «Dobbiamo fare in modo che le carceri siano luoghi di rieducazione ma chi è condannato resti in carcere fino all'ultimo giorno. E se i posti non bastano - ha dichiarato Alfano - ne costruiamo di altri». Il ministro dell'Interno, intervenuto alla festa dell’Unità a Milano ha aggiunto sulla proposta di amnistia lanciata da Papa Francesco: «Il Santo Padre fa il pastore di anime, io come ministro dell'Interno non posso non ricordare che dietro ogni condannato c'è almeno una vittima a cui lo Stato deve rispetto».

Grasso: il Parlamento affronti il tema
Sembra destinato a restare senza seguito insomma l’appello lanciato oggi dal presidente del Senato Pietro Grasso che ha dichiarato a SkyTg24: «Penso che sia venuto il momento in cui il Parlamento possa affrontare questo tema». Il Parlamento, ha detto Grasso, decida «se questa legittima aspirazione della Chiesa possa diventare anche un fatto politicamente rilevante se si trova la maggioranza su questo tema».

Salvini: rifiuto la grande amnistia con tutta la forza
Ma la maggioranza in Parlamento non c’è. La Lega ha già alzato un muro. «La grande amnistia la rifiuto con tutta la mia forza. L'Italia ha bisogno della certezza della pena, chi sbaglia paga. Se qualcuno è stato condannato a dieci anni di carcere, non è che, perché c'è il Giubileo, esce cinque anni prima e ricomincia a stuprare, rapinare o spacciare», ha detto a Sky TG24 Pomeriggio il leader della Lega Nord Matteo Salvini. E ha aggiunto: «Se devi farti 10 anni di galera perché hai stuprato, rubato, spacciato, non è che perché c'è il Giubileo esci cinque anni prima e ricominci a stuprare, rubare, spacciare», ha detto il leader della Lega. «Non è che perché il Papa, che ci salva tutti, esci e delinqui: io da amministratore pubblico dico che ti fai quello che devi scontare fino all'ultimo minuto dell'ultimo giorno», ha concluso Salvini. D'accordo con lui, per una volta, l'antagonista Flavio Tosi, leader di Fare: «L’Italia ha bisogno di tutto tranne che di amnistia e indulto».

Pannella ringrazia il Papa per le sue parole sull’amnistia
In controtendenza il leader storico dei radicali, Marco Pannella, che ha ringraziato papa Francesco per le sue parole sull’amnistia, e spera di coinvolgere il Quirinale e «di incontrare il presidente Mattarella, perchè dipende da lui». Il leader radicale ha puntato poi il dito contro il Parlamento, che «dopo il messaggio del presidente Napolitano sull'amnistia, nel 2013, ha dimostrato di essere incapace di intendere e di volere». Perchè l'ultima delle 27 amnistie vidimate dalla politica risale al 1990, quando il provvedimento straordinario di clemenza che estingue i reati ha ottenuto il necessario avallo dei due terzi del Parlamento. Poi solo indulti (che invece cancellano la pena in tutto o in parte), come l'ultimo del 2006.

Brunetta: amnistia solo con la grande riforma della giustizia
«Sull'amnistia io ho la posizione di sempre. Le amnistie si danno quando si fanno le grandi riforme della giustizia, riforme della giustizia non ne vedo», ha detto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, in un’intervista a Radio Radicale.

Verini: non ci sono le condizioni per proporre e approvare l’amnistia
«Apprezzamento e condivisione per lo spirito delle parole di papa Bergoglio» ma detto questo, non ci sono le condizioni per proporre e approvare l'amnistia, ha detto ieri il capogruppo del Pd in commissione Giustizia alla Camera, Walter Verini. Per lui proprio non ci sono le condizioni per un provvedimento di clemenza: « Il Parlamento deve se mai raccogliere l'appello di papa Francesco come uno sprone per continuare sulla strada che abbiamo adottato, facendo sì che la pena detentiva non sia una sorta di vendetta ma un passaggio che aiuti chi ha sbagliato a ravvedersi e a reinserirsi definitivamente nella società e nel lavoro».

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