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Dossier Riforma della contrattazione, Poletti: «Le parti decidano in tempi…

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Dossier | N. 47 articoliWorkshop The European House - Ambrosetti a Villa d'Este

Riforma della contrattazione, Poletti: «Le parti decidano in tempi utili»

CERNOBBIO. «Condivido la posizione del presidente del Consiglio:la riforma della contrattazione è materia delle parti sociali. È bene che le parti si misurino su questa materia e trovino un'intesa. Ne discutono già da tempo. A un certo punto bisogna arrivare a una decisione, in tempi utili, altrimenti chi rappresenta l'interesse collettivo dovrà prendersi la responsabilità di fare un atto». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in conferenza stampa al seminario Ambrosetti a Cernobbio, incalza imprese e sindacati a trovare l'intesa sulla riforma dei contratti. Ma sulla scadenza dei tempi il ministro non si sbilancia: «se c’era una data l' avrei detto. Il tempo utile è il tempo utile».

Rafforzamento della contrattazione aziendale-territoriale
Spiega piuttosto gli obiettivi della riforma: l'orientamento è quello di «un rafforzamento della contrattazione aziendale-territoriale. Abbiamo bisogno di promuovere la produttività, quindi dobbiamo andare più vicino a dove c’è la produzione. L'auspicio è che le parti sociali sviluppino la loro competenza e responsabilità». Per quanto riguarda la decontribuzione, il ministro non è sceso nel dettaglio delle quantità: «a metà mese avremo il Def, prima definiremo le macro entità e poi rifletteremo sui singoli provvedimenti». Ma ha chiarito che l'obiettivo è rendere in modo strutturale meno costoso il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. «Deve costare meno delle altre tipologie contrattuali ed essere il modo di assumere nel paese».

Pensioni: lo scalino alto ha bloccato il turnover
«È troppo presto per definire un intervento sulle pensioni. Prima disogna fare la discussione sul Def per definire le risorse. Le norme generali della legge Fornero restano quelle che sono, quando discuteremo le risorse vedremo quali possibilità ci sono. Si tratterebbe di introdurre elementi di flessibilità per anticipare uscita, con l'obiettivo che ciò possa favorire l'occupazione giovanile», ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti parlando a margine del seminario the European House Ambrosetti. Lo scalino alto secondo Poletti ha bloccato il turnover.

Vogliamo combattere il precariato
«Vogliamo combattere il precariato». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ribadito l'obiettivo del jobs act. Negli ultimi sette mesi sono stati creati 100 mila nuovi posti di lavoro, «quelli che il centro studi Nomisma aveva ipotizzato in un anno». Ma oltre agli effetti numerici per Poletti c'è stato il risultato di un «importante cambiamento qualitativo, i contratti a tempo determinato sono diventati stabili». Sul Jobs Act, ha aggiunto, «la Cgil esprime la propria valutazione ma noi non possiamo non fare i conti con la necessità di dinamismo nel mercato del lavoro. Dobbiamo partire dalla realtà concreta e cercare di farla evolvere verso una società dinamica: noi dobbiamo combattere le rendite e promuovere le opportunità». Il futuro «è nel creare, nel produrre, nel promuovere e nel dare opportunità».

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