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Riforme, Renzi: «L’articolo 2 non si tocca, sul resto…

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all’assemblea dei senatori pd

Riforme, Renzi: «L’articolo 2 non si tocca, sul resto si può trovare intesa». E annuncia manovra da 25 miliardi

«La grande parte dell’impianto di cui stiamo discutendo è profondamente condiviso. Avvertiamo la responsabilità di superare finalmente il bicameralismo paritario». Sono le parole del premier Matteo Renzi all’assemblea dei senatori dem sulle riforme. «Sostenere che non dipende dall’azione del Parlamento il cambiamento o meno delle condizioni di vita dei cittadini è l’approccio tipico di chi vuole sostituire la tecnocrazia alla politica», fa notare ancora il presidente del Consiglio. «Le riforme che il Parlamento ha fatto hanno ridato credibilità all’Italia», incidendo anche sullo spread. «In questo anno avete fatto qualcosa che nel tempo durerà» dice Renzi davanti agli eletti di Palazzo Madama. Può piacere o meno, ma alcuni risultati stanno arrivando. Se il Pd che guida il governo fa leggi che danno buoni risultati, se poi non le valorizza fa male al Pd e all’Italia». A questo il premier aggiunge anche la difesa dello spirito dei cambiamenti apportati al mercato del lavoro. «C’è cosa più di sinistra che stabilizzare il lavoro precario come fa il Jobs act?.

Orientamento per manovra da 25 miliardi
Il governo viaggia verso una legge di stabilità da circa 25 miliardi di euro. La previsione del premier avviene all’esito di alcune riunioni in giornata. «Stiamo cercando di utilizzare al meglio gli spazi che derivano sia dalla revisione della spesa che dalla maggiore crescita e dalla flessibilità». Nel merito delle misure Renzi non entra ma «abbiamo aperto una discussione anche accesa, che rifaremo in legge di stabilità, perché tra di noi ci sono posizioni legittimamente diverse, sulle tasse. Ma l’operazione 80 euro ha fatto ripartire i consumi». «A coloro i quali dicono che altre economie corrono più veloci va riconosciuto che alcune delle economie citate costantemente come quelle che crescono forte, come l’Inghilterra, hanno un livello di investimenti legato direttamente all’innalzamento del deficit». Dunque, «smettiamola con l'atteggiamento per cui l'erba del vicino è sempre più verde. La riforma del lavoro in Germania ha avuto tre anni di gestazione».

Unioni civili la prossima sfida, anche di calendario
«Quella dei diritti civili e delle unioni civili è la prossima sfida, anche in termini di calendario», assicura infine Renzi.

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