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Migranti, Orban: dal 15 settembre in Ungheria gli illegali saranno…

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Migranti, Orban: dal 15 settembre in Ungheria gli illegali saranno arrestati

Dal 15 settembre, quando entrerà in vigore la nuova normativa più restrittiva sull'immigrazione, i migranti che entreranno illegalmente in Ungheria saranno arrestati. Lo ha confermato il premier Viktor Orban, citato dai media serbi. Parlando ai giornalisti a Budapest, Orban ha elogiato l'operato della polizia, che «in una situazione di estrema emergenza per l'enorme afflusso di migranti illegali fa diligentemente il suo lavoro, senza ricorrere alla forza». I migranti, ha quindi affermato il premier conservatore, si rifiutano di collaborare con le autorità, non si vogliono registrare e assediano le stazioni ferroviarie.

L’Ungheria chiede aiuto alla protezione civile europea
L'Ungheria ha chiesto l'attivazione del meccanismo di protezione civile europeo, ha annunciato il portavoce della Commissione europea Mina Andreeva. Budapest ha domandato assistenza per la fornitura di «coperte, materassi, cuscini, ed equipaggiamento per scaldarsi». Intanto il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos sarà di nuovo a Budapest il 16 settembre. Intanto è afflusso record di migranti in Ungheria dalla Serbia: lungo i binari verso Rozske l’Ansa ha contato oltre duecento migranti nell'arco di dieci minuti. A Horgos, in Serbia, i migranti arrivano con gli autobus.

Tusk: Consiglio europeo straordinario entro settembre se non produrrà risultati la riunione di emergenza di lunedì
Se non produrrà risultati la riunione di emergenza di lunedì prossimo a Bruxelles tra i ministri dell'Interno e della Giustizia comunitari, dedicata al nuovo pacchetto immigrazione della Commissione Europea, allora si renderà necessario un Consiglio Europeo straordinario, un vertice ad hoc tra capi di Stato e di governo dei Ventotto: lo ha annunciato via Twitter il presidente dello stesso Consiglio, Donald Tusk. «Se dall'appuntamento di lunedì non arriverà a un concreto segno di solidarietà, convocherò un Consiglio Europeo straordinario entro settembre», scrive l'ex premier polacco, comunque ottimista. «Dopo i contatti con gli Stati membri degli ultimi giorni», ha sottolineato infatti Tusk nel tweet, «ho più fiducia che una soluzione fondata sul consenso e sulla solidarietà sia a portata di mano».

Oim: oltre 430mila migranti giunti nel 2015 via mare
L’Organizzazione internazionale per le migrazioniono ha reso noto che stima siano 432.761 i migranti arrivati in Europa attraverso il Mar Mediterraneo nel 2015. Una cifra record che è più del doppio di quella dell'intero 2014. Secondo l'Oim, al 10 settembre 2015 la Grecia ha visto arrivare via mare 309.139 persone mentre altre 121.139 sono giunte in Italia. Il numero dei migranti approdati in Spagna ammonta a 2.166 mentre 100 hanno scelto Malta. Nel 2015, stima l'Oim, 2.748 sono annegate nel tentativo di raggiungere l'Europa.

Renzi: superare Dublino
Sul tema dei migranti «l'Europa è a un bivio. O ritrova le ragioni, ideali, del proprio stare insieme, oppure diventa un noioso condominio di regole astratte e sterili. Regole quasi sempre economiche, e per di più molto spesso sbagliate», ha scritto il premier Matteo Renzi in una lettera indirizzata al direttore di Repubblica, in cui esorta a «superare la logica dell'egoismo nazionale. E dunque, superare Dublino». L'Europa, ha sottolineato il premier, «deve scegliere se continuare a voltare le spalle alla realtà o affrontarla. Con tutte le sue complessità. Con schiena dritta e sguardo visionario. Con coraggio e intelligenza». Secondo Renzi, «è giusto che gli hotspot siano gestiti a livello europeo, ma ciò sarà possibile solo se ogni Paese accoglierà un certo numero di ospiti (quote) e i rimpatri per chi non ha diritto di asilo verranno organizzati dall'Unione europea e non dai singoli Stati».

Fase 2 della missione Ue a inizio ottobre
Intanto, come previsto, fonti Ue confermano che scatterà entro i primi di ottobre la “Fase 2” della missione navale Ue nel Mediterraneo che prevede caccia attiva, arresto dei scafisti e confisca o distruzione dei barconi. Il 16 si terrà la conferenza per la 'force generation', la raccolta di mezzi supplementari e forze specializzate per gli abbordaggi. Il via politico per la transizione al secondo 'step' della missione EuNavFor Med è stato dato la settimana scorsa dai ministri della Difesa e degli Esteri. Quella che scatterà è la cosiddetta “fase 2/A”, che opererà «in acque internazionali in alto mare» fissate dal diritto internazionale a 12 miglia nautiche (circa 20 chilometri) dalla costa libica. Per la “fase 2/B”, che opererebbe anche nelle acque territoriali libiche, è ritenuta necessaria una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu o una richiesta del governo libico di unità nazionale che dovesse emergere dal negoziato condotto dall'inviato delle Nazioni Unite Bernardino Leon con il “forte sostegno” dell'Unione europea.

Rajoy: ci vuole un piano Marshall nei paesi d'origine per frenare l'esodo
Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è pronunciato per il varo di un Piano Marshall in favore dei paesi d'origine per frenare l'esodo di migranti verso l'Ue. «Quando la gente non può mangiare, non può vivere nel suo paese, quando ci sono livelli di povertà come quelli di alcuni paesi africani, o una guerra come in Siria, la gente verrà qui, rischiando la vita, facendosi ingannare dalle mafie», ha detto Rajoy alla tv privata Telecinco. «Bisogna varare qualcosa come il Piano Marshall lanciato dagli Usa in Europa», ha aggiunto. Il premier spagnolo ha ribadito che Madrid accetterà senza discutere i circa 17mila rifugiati che le sono stati assegnati dall'Ue.

Aiuti per 2 milioni di sterline da Unhcr e Goldman Sachs
Due milioni di sterline per fornire medicine, cibo, assistenza e abitazioni alle famiglie e ai bambini coinvolti nell'ondata migratoria. L'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati e Goldman Sachs, il fondo comune benefico della banca Usa, hanno annunciato la nascita di una partnership per aiutare subito concretamente i migranti. Verranno soccorse le persone sbarcate sulle coste del Mediterraneo, (italiane, greche, maltesi e balcaniche) così come i rifugiati in Siria, Turchia, Giordania e Libano. Questo piano di emergenza umanitaria dovrebbe restare attivo fino alla fine del 2016, variando a secondo delle necessità stimate.

Il Comune di Palermo: canali umanitari subito
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ha fatto esporre oggi sulla facciata del Palazzo delle Aquile, sede istituzionale del Comune, un grande striscione con la scritta «Canali umanitari subito. Palermo accoglie per un'Europa senza muri». Accanto a questo, altri due striscioni lunghi oltre sei metri che riportano i nomi dei 23 mila migranti morti alle frontiere dell'Europa nel tentativo di entrare nel nostro continente, «uomini, donne e bambini - afferma il sindaco Leoluca Orlando - che si aggiungono ad altre decine di migliaia di morti sconosciuti. Migliaia e migliaia di morti, migliaia di storie personali, famiglie, affetti e speranze uccise dai muri materiali, culturali e burocratici alzati dalla “civile Europa” con arroganza ed anche miopia storica a politica».

Msf inviano lettera e giubotto di salvataggio ai 28 capi di Stato europei
Intanto in vista del vertice europeo che lunedì discuterà la linea d'azione sul fronte crisi migratoria, Medici Senza Frontiere ha consegnato oggi ai 28 capi di Stato e di Governo europei - tra cui il presidente del Consiglio Renzi - una lettera aperta insieme a uno dei giubbotti di salvataggio recuperati durante le operazioni di soccorso in mare. La richiesta di Msf è «di aprire vie legali e sicure per tutte le persone in fuga verso l'Europa e porre fine alle politiche indifendibili che stanno trasformando un prevedibile afflusso in una vera tragedia umana». Nella lettera, per l'Italia firmata da Joanne Liu, presidente internazionale Msf e Loris De Filippi, presidente di Msf in Italia, si legge che «Barriere e identificazioni forzate non fanno che spingere le persone a ricercare rotte più pericolose e clandestine. Si continuano a perdere vite in mare, sui camion, nei campi di fortuna dove le persone vivono in condizioni inaccettabili, proprio nel cuore dell'Unione Europea. È ora di porre fine a politiche di deterrenza che mettono in discussione lo stesso diritto di asilo».

Su Facebook: «Cosa scriveresti sul tuo giubbotto di salvataggio?»
Guardando ai messaggi scritti dalle persone sui propri giubbotti di salvataggio - preghiere, paure e numeri da chiamare in caso di morte - l'iniziativa su Facebook di Msf chiede agli utenti «Cosa scriveresti sul tuo giubbotto di salvataggio?», con l'invito a condividere il post taggando i propri amici più stretti. Un'azione social per trasformare la piattaforma in un mare di giubbotti arancioni, unica certezza per chi attraversa il Mediterraneo, e rafforzare l'appello ai leader europei (lunedì alle 13 Twitter storm #safepassage).

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