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Renzi: la scuola è una priorità. Giannini: gli insegnanti…

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primo suono della campanella

Renzi: la scuola è una priorità. Giannini: gli insegnanti hanno accettato la sfida

«Per noi la scuola è la priorità del Paese. Ci sono più soldi per l'edilizia scolastica, per il funzionamento degli istituti, per gli insegnanti. Questa è la più grande novità: sulla scuola si investe e non si taglia». Così Renzi su Fb fa un in bocca al lupo per l'avvio dell'anno scolastico invitando ad abbandonare lo scontro ideologico. «Sono grato per la straordinaria dedizione e professionalità della stragrande maggioranza dei professori. Non è questo il momento di fare polemiche su tanti slogan di questi mesi che la realtà ha dimostrato essere falsi». Non si nasconde, Matteo Renzi, che «ci eravamo lasciati con le polemiche sulla Buona Scuola e, se un po' conosco questo mondo, credo che continueranno ancora» ma confida nel fatto che «il tempo è galantuomo e i prossimi mesi dimostreranno che la Buona Scuola non era il mostro paventato». Si tratta, ha sottolineato Renzi, di «un primo passo, niente di eccezionale, ma un primo passo per dare più valore alla scuola e all'insegnamento».

Il 97% ha accettato il ruolo proposto
Il 97% dei docenti, ha scritto il premier, ha accettato il ruolo che gli è stato proposto. «Migliaia di precari hanno adesso un lavoro stabile. Alla fine della fase di assunzioni ogni scuola - ha sottolineato ancora Renzi - avrà in media sette insegnanti in più, meno classi numerose, più attività per integrazione, approfondimenti, sostegno. Da quest'anno gli insegnanti avranno anche a disposizione un piccolo bonus di 500 euro netti per acquistare libri, biglietti per teatri e concerti, corsi di approfondimento, formazione personale permanente. Niente di stratosferico, no. Ma è un piccolo gesto di attenzione ed è la prima volta che accade».

Le scuole sono più sicure
«Partiamo dalla sicurezza. Abbiamo ereditato una situazione molto negativa - ha scritto il premier in un post su Facebook - ma non siamo gente che si piange addosso. Trentatremila immobili sono la casa dei nostri studenti. Abbiamo bussato alla porta della Banca Europea degli Investimenti (circa un miliardo di finanziamento), abbiamo destinato all'edilizia scolastica fondi di programmazione nazionale e alla fine abbiamo stanziato 3,7 miliardi per le scuole, per realizzare un totale di seimila interventi nel prossimo triennio. Di questi, seicento sono stati realizzati in questi mesi, dalla Lombardia alla Sicilia passando per l'Emilia del post-terremoto. Migliaia di ragazzi entreranno in scuole più sicure».

Giannini: auguri a 9 milioni di studenti
«Con un tifo così devo vincere la medaglia», ha detto il ministro Giannini accolta nella palestra dell'istituto “Majorana Fascitelli” da un coro di studenti festosi. «Sono qui per augurare a 9 milioni di studenti italiani buon anno scolastico. Voi in Molise siete 40mila, quindi dobbiamo urlare forte». «Non abbiate paura - ha continuato - neppure di chiedere aiuto e di confrontarvi. Siate collaborativi. La scuola è la più grande comunità e vi resterà addosso. Siate sempre curiosi».

Gli insegnanti «hanno complessivamente accettato la sfida di una scuola che cambia
Gli insegnanti «hanno complessivamente accettato la sfida di una scuola che cambia» e che «vuole essere al passo con i tempi. E di questo ringrazio tutti gli insegnanti che si trovano oggi da professori stabili nel mondo della scuola». Lo ha detto Stefania Giannini, ministra dell'Istruzione, intervenuta a Uno Mattina, su Raiuno. «Ci si aspettavano più no, più rinunce? Qualcuno se lo aspettava - ha replicato il ministro - Dal mio punto di vista ho sempre pensato che questa scommessa sarebbe stata vinta».

La continuità didattica sarà il risultato della fine del precariato
La continuità didattica, ha detto la ministra, sarà il vero risultato della fine del precariato. Il Governo ha dato la possibilità, a chi lo preferiva, di rimanere un anno a insegnare ancora sotto forma di supplenza nella propria provincia: «Lo abbiamo fatto perché il valore che secondo noi è fondamentale, ed è quello che sarà il vero risultato della fine del precariato, è la continuità didattica - ha spiegato Stefania Giannini -. Questo è un anno di transizione, fa partire il primo passo di una riforma ambiziosa. È un anno che non sconvolge l'assetto. Per questo chi ha una supplenza può restare al suo posto per quest'anno».

Rispettabili i no per motivi familiari
Commentando tra le altre cose la storia di una insegnante siciliana costretta a dire `no´ per motivi familiari: «Una scelta comprensibile e rispettabile - ha sottolineato -. La Sicilia ha un tasso di disoccupazione, giovanile e non, tra i più elevati, abbiamo dato grande possibilità di assunzione agli insegnanti che aspettavano da anni di poter essere di ruolo».

Tutto il pubblico impiego guadagna poco
Capitolo stipendi: «Gli insegnanti guadagnano poco? Tutto il pubblico impiego guadagna poco - ha replicato -. È un tema che forse potra' essere riaffrontato alla riapertura dei contratti». Nello specifico, perà, in tema di scuola qualcosa è stato fatto: «Abbiamo messo per gli insegnanti un fondo di incentivazione di 200 milioni all'anno, la card dell'insegnante che vuol dire 500 euro nella busta paga a partire da questo anno. La scuola parte con un paso avanti rispetto ad altri settori».

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