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Renzi: «La legge di Stabilità varrà 27 miliardi. Il…

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verso la manovra

Renzi: «La legge di Stabilità varrà 27 miliardi. Il taglio a tasse sulla casa ne vale 3,5. Dal 2017 via alla digital tax»

La prossima legge di Stabilità «sarà di di circa 27 miliardi di euro». Lo ha detto il premier Matteo Renzi, durante la registrazione della puntata di Otto e Mezzo che andrà in onda questa sera. In vista, aggiunge, non c’è nessuno «sforamento dei conti», «anzi dal prossimo anno scende il debito. E i 27 miliardi sono tagli, non c'è una tassa che aumenta».

Taglio tassazione sulla casa «vale solo 3,5 mld»
In difesa della decisione di eliminare Tasi e Imu nel 2016, Renzi ha ricordato poi che il Catasto «non è aggiornato quindi è impossibile trovare modalità per capire davvero la realtà delle situazioni. Non se ne può più della vicenda della tassa sulla casa, va avanti da anni e ora c'è un meccanismo allucinante». Quanto all’incidenza della misura sui conti pubblici, « la tassa sulla casa vale solo 3,5 mld». Il premier si mostra tranquilllo anche sul possibile paragone con l’ex premier Silvio Berlusconi, anche lui ricordato per aver tagliato le tasse sulla prima casa. «L'ha tolta Berlusconi? Beh, avrà fatto qualcosa di buono anche lui. Del resto anche un orologio rotto due volte al giorno azzecca l'ora», ironizza Renzi.

Nel 2017 al via nuova digital tax
Per una tassa che sparisce, un’altra ne arriva, anche se solo nel 2017. Parliamo della cosiddetta “Google tax”, la tassa sulle transazioni digitali. «Dopo aver aspettato per due anni una legge europea, ha annunciato Renzi, dal 1° gennaio 2017 immaginiamo una digital tax che vada a colpire con meccanismi diversi, per far pagare tasse nei luoghi in cui sono fatte transazioni e accordi». «I grandi player dell'economia digitale mondiale - ha spiegato Renzi - che per me sono dei miti, come Apple e Google, hanno un sistema per cui non pagano le tasse nei luoghi dove fanno business: allora noi siccome stiamo aspettando da due anni che ci sia una legge europea abbiamo deciso di attendere tutto il primo semestre del 2016 attendendo l'Ue, ma da questa legge di stabilità già immaginiamo una digital tax. Non si arriverà a cifre spaventose, non basteranno a risollevare l'economia del Paese ma è una questione di giustizia», ha rimarcato Renzi.

Fiat-Chrysler: «Farei un monumentoa Marchionne»
Sempre con un occhio allo scenario internazionale, Renzi ha poi auspicato l’acquisto di General Motors da parte di Fiat-Chrysler. «La Fiat del passato mi convinceva poco», ha ammesso, ma «quella di ora la difendo a spada tratta: Marchionne ha scommesso sul piano industriale, ha convinto Obama e ha creato posti di lavoro. Per la Fiat di oggi farei un monumento a Marchionne, spero che riesca a prendere Gm anche se è difficile».

Su Ddl Boschi e riforma del Senato «decide il presidente Grasso»
Inevitabile poi una domanda sulle riforme costituzionali, piatto forte della ripresa dei lavori parlamentari. Sul ddl Boschi, in particolare, che rischia di essere sommerso da una valanga di oltre 500mila emendamenti, e le’emendabilità del suo articolo 2 «decide il presidente Grasso, io mi aspetto che la riforma passi. Per me il punto chiave è che si arrivi al Senato delle autonomie, già votato in doppia conforme, e si facciano risparmi, come si possa cambiare idea per la terza volta è un problema che riguarda il presidente del Senato».

«Farò al massimo due legislature»
«Farò al massimo due legislature. Se mi rieleggeranno, sarà l'ultima», ha dichiarato poi il premier riferendosi alla sua esperienza in politica. Fino ad allora, comunque, il premier non intende fare passi indietro, ed ha escluso in particolare di lasciare «il timone del Pd», rivendicando la vittoria delle primarie, «anche se vengo visto come un usurpatore».

Emergenza immigrati, «l’Ue ha ancora tanta strada da fare»
Parlando dell’emergenza migranti e delle conclusioni del Consiglio europero di oggi, il premier ha sottolineato la convergenza dell’Europa sulla linea italiana. «Fu sola l'Italia, rivendica, a dire che non era un problema di un solo Paese. Oggi questo messaggio è arrivato, ma c'è ancora tanta strada da fare».

Trasferta in Usa: polemiche populiste, scontato l’uso del volo di Stato
Nel corso dell’intervista con la conduttrice Lilli Gruber spazio anche per un commento sulle polemiche italiane per la sua trasferta americana per seguire la finale dell’Us Open di tennis. Per Renzi è «scontato, naturale l'uso dell'aereo di Stato per le alte cariche istituzionali». No quindi all’idea che il premier non possa muoversi con voli di Stato, perchè, spiega, «la considero una dinamica populista che rispetto ma non condivido». C'è «un limite alla demagogia», aggiunge, ma evita comunque di «trasformare in una polemica una cosa bella come la finale degli Us open tra due atlete italiane, finale a cui sono andate non due persone qualunque, ma il presidente del Consiglio e quello del Coni».

Brunetta (FI): «Renzi sta andando via di testa»
L’intervista del premier scatena immediatamente le critiche dell’opposizione. Per i capogruppo di FI alla Camera, Renzato Brunetta, Renzi «sta andando via di testa», perchè «si inventa che dopo il semestre di presidenza italiana dell'Ue avremo un punto (e più) di flessibilità nei conti, fino a 17 miliardi da spendere in deficit». Purtroppo, attacca ancora Brunetta, «questa è una pura invenzione»: «Mai e poi mai l'Ue consentirà una cosa di questo genere. Mai e poi mai di un'entità come quella che si sta inventando Renzi».

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