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Emilia sommersa, una vittima

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Emilia sommersa, una vittima

È di un morto e due dispersi il bilancio provvisorio dei nubifragi che ieri hanno colpito diverse aree della Penisola. Tra i territori più colpiti c’è il Piacentino (l’Emilia Romagna è già pronta a stanziare 2 milioni per l’emergenza), dove la pioggia ha isolato interi centri abitati. Il maltempo ha fatto danni anche in provincia di Parma, in Liguria, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia.

È in Emilia però, come detto, che il bilancio è risultato più pesante. Tre i dispersi registrati nel Piacentino già nella mattinata di ieri, a causa della piena del torrente Nure, esondato come pure il fiume Trebbia. Dopo le prime ricerche, nel pomeriggio è stato trovato il cadavere della guardia giurata, uno dei mancanti all’appello: il corpo di Luigi Albertelli, 56 anni, di Ponte dell’Olio, era a poca distanza dalla carcassa della vettura di servizio dell’istituto di vigilanza Ivri, rinvenuta in località Riva.

I due che in serata risultavano ancora dispersi nel torrente Nure sono invece padre e figlio, originari di Bettola. La loro auto, un fuoristrada, è stato inghiottita dalla piena all’altezza di Recesio. Si erano messi in macchina alle 5 diretti a Como, dove il padre doveva essere sottoposto a visita medica. All’altezza di Recesio, dove anche l’auto della guardia giurata era stata inghiottita dal fiume, il Cherokee è stato travolto dalla piena.

Le province occidentali dell’Emilia Romagna sono state investite fin dalle prime ora del mattino da un’eccezionale perturbazione: colpito il Piacentino (nelle zone della Valnure e della Valtrebbiara, in particolare tra i Comuni di Farini, Ponte dell’Olio, Ferriere, Bettola, Ottone, Corte Brugnatella, con allagamenti diffusi per l’esondazione dei corsi d’acqua e il rigurgito degli impianti fognari) dove le piogge hanno creato situazioni di criticità e disagio per esondazioni dei corsi d’acqua, allagamenti, frane e interruzione della viabilità stradale. Molte case sono state evacuate e alcune frazioni risultano isolate. A Bobbio è crollato il ponte di Barberino, portando con sé la conduttura del gas. Travolte dalla piena anche le roulotte di giostrai che avevano raggiunto Bettola per una fiera e che si sono salvati arrampicandosi sugli alberi.Tra le situazioni dove si è maggiormente concentrato l’intervento dei Vigili del Fuoco e delle altre forze operative c’è stata quella relativa alla strada provinciale tra Farini e Ponte dell’Olio, dove per l’esondazione del torrente Nure è stato inghiottito un tratto di strada: da una prima e parziale ricognizione, sono risultati disservizi per 4mila utenze Enel. «Tutto l’Alto Appennino - ha scritto ieri su Facebook l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, originario di Bettola - è sempre più prezioso e sempre più fragile e indifeso. Ogni anno che passa le periferie territoriali e sociali diventano più invisibili».

In base ai dati forniti da Arpa Emilia-Romagna nella zona interessata dall’evento si sono registrati valori record di pioggia: 330 mm in sei ore. Arpal ha invece segnalato, sempre nella giornata di ieri, oltre 28mila fulmini nel cielo della Liguria. Anche in questo territorio i tecnici Enel (circa un centinaio gli addetti mobilitati) hanno lavorato tutto il giorno per ripristinare le utenze interrotte. Le precipitazioni temporalesche più intense sono state registrate su Golfo del Tigullio, Val d’Aveto e bacino del Bisagno. Difficile, infine, la circolazione ferroviaria tra il Veneto (una tromba d’aria ieri ha colpito diversi comuni nel Trevigiano, senza danni) ed il Friuli Venezia Giulia per il maltempo: per tutta la giornata di ieri si è svolta a senso alternato su un solo binario e traffico rallentato fra Udine e Basiliano, linea Venezia Mestre-Udine.

La Regione Emilia Romagna, intanto, ha assicurato un impegno straordinario di 2 milioni, per avviare i primi interventi in provincia di Piacenza e per un ritorno immediato alla normalità nelle zone della Valnure e Valtrebbia. La decisione è stata comunicata a Piacenza nel corso di una riunione in Prefettura. Insieme alla Liguria è stata richiesta l’attivazione di un sopralluogo del Dipartimento nazionale di Protezione civile per la dichiarazione dello stato di emergenza. Anche Coldiretti sta valutando la dichiarazione di stato di calamità. Il bilancio è di stalle allagate, cantine nel fango, strade e campi impraticabili pieni di legname e detriti, frane in molte parti del territorio con frazioni montane isolate.