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sequestrato un cara in calabria

Aprigliano, sigilli all’ex ristorante sulla Sila trasformato in Centro di accoglienza per rifugiati

Un ex ristorante di montagna, trasformato in centro di accoglienza per richiedenti asilo ad Aprigliano, nel cuore della Sila calabrese, è stato posto sotto sequestro per irregolarità edilizie, questa mattina, dalla Squadra mobile di Cosenza. Il provvedimento di sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo calabrese, arriva al termine delle indagini svolte dalle forze dell'ordine, coordinate dal Procuratore della Repubblica Dario Granieri su una struttura che da diverse settimane fa parlare di sé.

Sin dai primi di agosto, infatti, nell'ex ristorante, che si trova in località Spineto, tra i boschi della Sila, a una decina di chilometri dal centro abitato più vicino, si sono verificate diverse proteste dei migranti per le precarie condizioni della struttura in cui sono stati ospitati.

Indagati per concorso in abusi edilizi
L'ex ristorante “Il capriolo” è di proprietà di un 65enne, M. S., ed è gestito da C. R., 33enne che oltre a essere assessore comunale nel vicino comune di Pedace è anche il presidente della “Sant'Anna”, la cooperativa che ha allestito la struttura e che nel settembre 2014 ha ottenuto l'autorizzazione della Prefettura per aprire il centro di accoglienza. Entrambi sono ora indagati per concorso in abusi edilizi e per altri reati.

Le indagini partite da una rivolta dei migranti
Le indagini delle forze dell'ordine sono state avviate ai primi di agosto di quest'anno, quando si è verificata una vera e propria rivolta degli ospiti della struttura, una ottantina di uomini e donne di varie nazionalità, giunti a protestare perché esasperati dalle condizioni dei locali in cui sono stati accolti. Locali piuttosto fatiscenti, perfino i seminterrati senza finestre del ristorante, come hanno denunciato le foto e i video realizzati dai migranti e consegnati ai media locali. La squadra mobile cosentina ha poi accertato svariati abusi edilizi e false documentazioni, nonché la mancanza di certificazione dell'agibilità dell'edificio e perfino la precarietà degli allacci alla rete idrico-fognaria.

La prefettura di Cosenza aveva ordinato lavori di adeguamento dopo le risse
Insomma, un ristorante dismesso, adattato alla meglio e convertito in struttura di accoglienza, in cui secondo i responsabili della cooperativa si sono verificati anche risse e scontri tra gli ospiti e con gli operatori della Sant'Anna. Proprio dopo una di queste risse, la prefettura di Cosenza, che ha ordinato anche lavori di adeguamento dell'immobile, ha dirottato una ventina di migranti verso un altro centro di accoglienza e ha inviato alla struttura di Aprigliano gli operatori della cooperativa Il Delfino per aiutare e integrare il personale della Sant'Anna nella gestione della struttura e degli ospiti. Oggi, invece, il sequestro preventivo.

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