Italia

Colosseo e Fori chiusi per assemblea. Ira di Renzi: «Non saremo…

  • Abbonati
  • Accedi
siti archeologici sbarrati per assemblea sindacale

Colosseo e Fori chiusi per assemblea. Ira di Renzi: «Non saremo ostaggio di quei sindacalisti»

«Il decreto legge che abbiamo approvato in Consiglio dei ministri prevede molto semplicemente che all'elenco dei servizi pubblici essenziali siano aggiunti i musei e i luoghi della cultura». Lo ha detto il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, al termine del Consiglio dei ministri, dopo che oggi il Colosseo e i principali siti archeologici della capitale sono rimasti chiusi fino alle 12 per un'assemblea sindacale. «C'è stato un disagio per i turisti che erano in fila davanti ai cancelli chiusi, ma anche un danno d'immagine per l'Italia, perché queste immagini fanno il giro del mondo e in qualche modo danneggiano il lavoro che stiamo facendo come governo per far tornare centrale il lavoro sul patrimonio culturale», ha spiegato il titolare del Mibact sottolineando «il contributo che il nostro patrimonio culturale puo' dare al turismo e alla crescita economica».

Renzi: non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l’Italia
Le reazioni del Governo non si sono fatte attendere: «Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia. Oggi decreto legge #Colosseo#lavoltabuona», ha scritto questa mattina Matteo Renzi su twitter. Sulla stessa lunghezza d’onda Dario Franceschini: «La misura è colma», ha accusato il ministro, annunciando che d'accordo con il premier proporrà oggi in Consiglio dei ministri di inserire musei e luoghi della cultura nei servizi pubblici essenziali. Nel luglio scorso, sempre a causa di un’assemblea, c’era stata una serrata a sorpresa degli scavi di Pompei: uno stop che il ministro aveva definito «un danno incalcolabile».


Franceschini: nessuna limitazione al diritto di sciopero
Il ministro ha ribadito anche che con questo decreto «non c'è nessuna limitazione al diritto legittimo delle organizzazioni dei lavoratori di fare un'assemblea o di esercitare il diritto di sciopero, c'è semplicemente il riconoscimento che i beni culturali, i musei e i luoghi della cultura, come le scuole, gli ospedali e i trasporti sono servizi pubblici essenziali impattano sulla vita di altre persone e quindi quei diritti devono essere regolamentati in un modo diverso» attraverso la procedura che prevede che quando si indice un'assemblea sindacale o uno sciopero venga informato il garante degli scioperi che discute con le organizzazioni sindacali rispetto alle modalita' in cui si puo' svolgere quell'assemble o quello sciopero.

L’apertura dei siti è stata ritardata alle 12
È stata una mattinata di caos per i turisti stranieri in visita nella Capitale per l'apertura posticipata dei maggiori siti archeologici cittadini: chiusi questa mattina per assemblea sindacale Colosseo, Foro Romano e Palatino, Terme di Diocleziano e Ostia Antica. L'apertura dei siti è stata ritardata alle 12: terminata la riunione dei dipendenti, gli ingressi sono stati riaperti ai visitatori.

Il Garante: i beni culturali diventino servizio pubblico
«La chiusura ai visitatori dei principali siti archeologici della Capitale questa mattina, motivata da un'assemblea sindacale (peraltro regolarmente convocata), porta, ancora una volta, alla ribalta l'urgenza di ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali», ha scritto il Garante degli scioperi Roberto Alesse, in una nota. «Proprio ieri - ha continuato il Garante - è iniziata in Senato la discussione dei disegni di legge di modifica alla legge sul diritto di sciopero, sollecitata dallo stesso Governo, ed è mio auspicio che, in quella sede, si ragioni con rigore e serietà anche di questo tema. Lasciare la fruizione del nostro patrimonio culturale fuori dai servizi pubblici vuol dire continuare a dare una pessima immagine del Paese ai cittadini e ai milioni di turisti che quotidianamente scelgono di visitare le nostre città».

Prosperetti: assemblee legittime, manca rete per informare turisti
La serrata dei monumenti ha costretto il soprintendente al Colosseo, al Museo Nazionale Romano e all'Area Archeologica di Roma, Francesco Prosperetti a giocare in difesa. Purtroppo, ha spiegato in una nota diffusa a metà mattina, «non esiste una rete per informare i turisti», ma ha ricordato il tempestivo preavviso alla stampa (ieri) e le comunicazioni per i turisti all’ingresso dei monumenti. L'assemblea sindacale, ha sottolineato ancora il soprintendente, «è legittima», e non si tratta di uno sciopero camuffato. La scelta di far fare l'assemblea alle 8,30, ritardando l'apertura dei monumenti - ha proseguito il soprintendente - mi è sembrata la più logica. Farla fare dalle 12 alle 14,30 sarebbe stato peggio perché avremmo dovuto fare uscire i turisti dai monumenti, chiudere i cancelli e riaprirli tre ore dopo».

Manca la lista dei partecipanti: nessun servizio sostitutivo attivato
Quanto alla mancata attivazione dei servizi sostitutivi, Prosperetti ha spiegato di non aver ricevuto la lista dei partecipanti sollecitata una settimana fa, per organizzare le sostituzioni. I sindacati hanno infatti giudicato la richiesta antisindacale «perché gli accertamenti sui partecipanti possono essere fatti soltanto ex post, quando non è più possibile organizzare i servizi sostitutivi previsti dalla normativa. Questa - ha concluso - mi sembra un'aporia della legge italiana».

Camusso (Cgil): strano paese quello in cui non si può fare un’assemblea
La Cgil, da parte sua, ha reagito in modo seccato alla presa di posizione di palazzo Chigi. «Strano paese quello in cui un’assemblea sindacale non si può fare», ha attaccato il segretario Susanna Camusso. «Capisco che uno possa dire di fare attenzione nei periodi di grande presenza turistica, ma se poi ogni assemblea sindacale si dice che non si puo fare si dica chiaramente che non si possono avere strumenti di democrazia». E al ministro Franceschini cheaveva ventilato già in mattinata la possibilità di inserire i siti più importanti tra i servizi pubblici essenziali ha replicato: «Questo non vuole dire cancellare il diritto di fare scioperi e assemblee».

Uil: assemblee non solo a Roma, a Firenze ritardi anche per Pitti
«Le assemblee sindacali di questa mattina non si sono svolte solo a Roma, ma in diverse parti di Italia, a Firenze per esempio hanno ritardato l'apertura tutti i musei di Palazzo Pitti. I problemi sono di livello nazionale», ha precisato il coordinatore nazionale della Uil Beni culturali Enzo Feliciani. Tra i problemi sul tavolo, ha spiegato, ci sono il salario accessorio, «che non viene versato da nove mesi» e la riforma del ministero sulla riorganizzazione delle sovrintendenze, «che ha generato il caos». L’organico infatti sarebbe «totalmente insufficiente», i sindacati sollecitano l’assunzione di nuovo personale «che manca dappertutto». Per Adriano La Regina, per 28 anni soprintendente archeologico a Roma, il problema della chiusura per assemblea dei principali siti archeologici della Città Eterna si sarebbe potuto risolvere facendo ricorso a un'associazione di ex carabinieri volontari, soluzione già adottata durante il suo mandato.

© Riproduzione riservata