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Turbolenze in Alitalia: l’ad Silvano Cassano si dimette

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in carica da gennaio

Turbolenze in Alitalia: l’ad Silvano Cassano si dimette

La nuova Alitalia targata Etihad ha già perso il primo amministratore delegato, a meno di nove mesi dall'avvio dell'attività. In questo non si differenzia molto dalle consuetudini delle precedenti gestioni, né dalla Cai dei Capitani coraggiosi, né dalla vecchia Alitalia pubblica, nelle quali gli amministratori delegati si avvicendavano con frequenza.

L’addio di Cassano per «motivi personali»
Le improvvise dimissioni di Silvano Cassano, secondo un comunicato ufficiale dell'Alitalia, sono dovute a «motivi personali», ma l'addio del manager più probabilmente è da mettere in relazione alle difficoltà della compagnia. Ci sarebbero divergenze nel vertice presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, malumori tra i soci e una forte insoddisfazione di James Hogan, il numero uno di Etihad e vicepresidente di Alitalia che, con il 49% del capitale, è il primo azionista singolo dell'Alitalia, oltre ad essere l'unico del mestiere. Il 51% del capitale è della Midco, interamente posseduta dalla vecchia Cai, la società con oltre 20 azionisti, spesso litigiosi e divisi. Di questa compagnia fanno parte anche le grandi banche Intesa e Unicredit e lo Stato, attraverso Poste Italiane.

Andamento in rosso per la nuova Alitalia
L'andamento economico-finanziario della nuova Alitalia è in rosso. Il piano industriale prevede un passivo quest'anno e nel 2016 e l'utile il terzo anno, il 2017. Ma i risultati, secondo indiscrezioni, sarebbero peggiori delle previsioni, anche se ufficialmente i vertici, nei mesi scorsi, hanno detto che i risultati sono in linea con le aspettative. Quest'anno il piano prevede una perdita operativa di 160 milioni di euro e una perdita netta di 203 milioni di euro. Nei primi tre mesi dell'esercizio, unici dati ufficiali disponibili sui conti, c'è stata una perdita operativa di 202,4 milioni di euro e una perdita netta di 100,1 milioni di euro. Il primo trimestre è uno dei periodi peggiori dell'anno nel trasporto aereo, insieme al quarto trimestre, ma va detto che la perdita netta del trimestre sarebbe stata più alta se non fosse stata contabilizzata una maxiplusvalenza per la cessione a Etihad del 75% del programma Mille Miglia.

Potenziale conflitto di interessi
La situazione si è aggravata dal 7 maggio con l'incendio al Terminal 3 di Fiumicino, l'aeroporto principale della compagnia. Le limitazioni all'attività dello scalo sono proseguite fino alla fine di luglio, quando un secondo incendio nella pineta vicino all'aeroporto ha causato ulteriori disagi. Alitalia ha detto di aver subìto danni per 80 milioni di euro dalle limitazioni di Fiumicino e ha sollecitato la società Aeroporti di Roma a fare gli investimenti previsti altrimenti - ha detto la compagnia - potrebbe ridimensionare la sua presenza a Roma. Questo ha innescato una polemica con Aeroporti di Roma (AdR), controllata dal gruppo Benetton, che è anche uno dei principali azionisti di Alitalia dopo Etihad, e le banche Intesa Sanpaolo e Unicredit. Una posizione di potenziale conflitto d'interesse che non favorisce un chiarimento nei rapporti.

Etihad si conferma socio forte della compagnia
Dietro le schermaglie con AdR ci sono però le difficoltà nell'andamento della compagnia, che in questi mesi ha speso molto in pubblicità e comunicazione. A fine agosto Hogan è andato al Meeting dell'amicizia a Rimini a dire di Alitalia: «Dodici mesi dopo posso dire che è stato un ottimo investimento, abbiamo vinto delle sfide e ancora molte sfide sono da affrontare, ma abbiamo imboccato la strada giusta, è stato un ottimo inizio». Adesso sono arrivate le dimissioni di Cassano, che era stato indicato proprio da Hogan, del quale era stato consulente prima dell'acquisizione, per preparare il piano industriale. Il cda ha assegnato i poteri al presidente Montezemolo, mentre «le competenze per la gestione ordinaria del business - ha detto Montezemolo - saranno ripartite» tra il direttore operazioni Giancarlo Schisano e il direttore finanziario Duncan Naysmith. Quest'ultimo è un manager australiano espresso da Etihad. Tanto per chiarire chi sia il socio forte della compagnia.

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