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Squinzi: «Tassello positivo, attendiamo conferme»

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ripresa in vista

Squinzi: «Tassello positivo, attendiamo conferme»

Confindustria soddisfatta per gli ultimi dati Inps sul drastico calo delle ore di Cig registrate ad agosto. «Piano piano tutti i tasselli vanno nel senso positivo, speriamo sia un segnale che venga confermato nei prossimi mesi», ha commentato il presidente degli industriali italiani Giorgio Squinzi. Il calo di oltre il 41% sul 2014 costringe ad essere fiduciosi «ma senza esagerare - ha spiegato Squinzi - per uscire veramente dalla crisi e parlare veramente di ripresa bisogna tornare sui livelli del 2%. Da febbraio 2013 il progetto di Confindustria per l'Italia partiva proprio da una crescita del 2%».

Riforme fondamentali per la crescita del prodotto interno lordo
Le riforme sono fondamentali per poter ottenere una crescita del prodotto interno lordo robusta e utile alla creazione di nuova occupazione, ha sottolineato il presidente di Confindustria. «Se non portiamo fino in fondo le riforme istituzionali e amministrative nel nostro paese, continueremo a ottenere gli zero virgola: se invece le porteremo a termine, potremo raggiungere quell’obiettivo da sempre indicato da Confindustria di una crescita del 2% che permetterebbe la creazione di lavoro», ha detto Squinzi.

Serve una seria spending review
«Sarebbe bello se si potessero tagliare tutte le tasse, per i lavoratori, le famiglie, per tutti. Il problema è mettere mano a una seria spending review per poter effettuare questi tagli e sicuramente in questo ambito le tasse sul lavoro sono una delle priorità», ha sottolineato il presidente Squinzi a margine dei lavori dell'assemblea di Confindustria di Mantova.

Sull’analisi di Moscovici: «Mai sentito il Paese in pericolo»
Parlando a margine di una iniziativa di Confindustria Emilia Romagna ad Expo 2015 Squinzi ha sottolineato anche il ruolo delle riforme per far uscire definitivamente l'Italia dalla crisi. Ora «siamo sulla strada», ma è necessario «assicurare una giusta stabilità alla governabilità del Paese, questo è fondamentale». Riferendosi invece all’analisi del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, che ha parlato di un'Italia «non più sorvegliato speciale», il leader degli industriali ha ribadito la sua fiducia («non ho mai sentito il Paese in pericolo») preferendo puntare il dito sulla crescita lenta dell'Europa. Un aspetto che preoccupa «tantissimo» Squinzi perché «in questa situazione non riusciamo a creare posti di lavoro. Noi - ha aggiunto - abbiamo bisogno di creare posti di lavoro per riassorbire il 13% di disoccupazione e il 44% di disoccupazione giovanile». Dal lavoro in ripresa al cantiere stabilità. L’auspicio di Confindustria è che nella prossima manovra «ci sia un incremento degli investimenti in ricerca, agevolazioni che spingano le imprese a investire di più in ricerca».

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