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Mafia capitale, verifiche Anac-Gdf su Cara Castelnuovo di Porto

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Mafia capitale, verifiche Anac-Gdf su Cara Castelnuovo di Porto

Militari del nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma hanno avviato stamattina un'ispezione amministrativa presso la sede del Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto (Roma). L'attività è stata disposta dall'Autorità nazionale Anticorruzione (Anac) guidata da Raffaele Cantone. Al centro, il contratto stipulato tra il raggruppamento temporaneo d'impresa “Auxilium-Siar” - subentrato alla Eriches 29 - e la Prefettura di Roma.

Oltre che presso la struttura del centro di accoglienza, le Fiamme Gialle si sono recate presso le sedi di Roma delle due aziende costituenti il Raggruppamento temporaneo d'impresa, per acquisire tutta la documentazione necessaria per il controllo del rispetto delle norme contrattuali a carico del gestore. Quella di oggi è la prima azione di verifica messa in atto da parte del Nucleo speciale anticorruzione delle Fiamme Gialle, da poco costituito, nell'ambito della collaborazione con l'Autorità Anticorruzione.

Verso controlli sui Cara in tutta Italia
L'attività è stata infatti delegata dall'Authority ai sensi del protocollo di intesa tra l'Anac e la Gdf ed ha lo scopo di verificare la regolarità dell'esecuzione del contratto stipulato, nel 2014, tra “Auxilium-Siar” e Prefettura di Roma, per la gestione del Cara. Auxilium-Siar è subentrato, il 7 aprile 2014, alle Eriches 29 Consorzio di Cooperative Sociali Società Cooperativa Sociale, di cui era presidente Salvatore Buzzi, finito nell'inchiesta Mafia Capitale. Anche a partire dalle irregolarità riscontrate e segnalate dall'Autorità Anticorruzione nel Cara di Mineo, in Sicilia, l'Authority sta predisponendo controlli in altri centri d'accoglienza e in strutture che si occupano della gestione di servizi sociali, per verificare la regolarità delle procedure di appalto.

Chiesto giudizio ex capo gabinetto Regione
La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e di Mario Monge, dirigente della cooperativa Sol.Co., accusati di turbativa d'asta in relazione all'assegnazione, nel 2014, dell'appalto del servizio Recup.

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