VOLUNTARY DISCLOSURE : PROROGA NEI TERMINI PER LA RICHIESTA
Il termine per l'adesione alla voluntary disclosure slitta al 30 novembre con possibile integrazione dell'istanza entro il 30 dicembre. La proroga, spiega il Governo, in presenza di un numero molto elevato di richieste di adesione pendenti, risponde all'esigenza di riconoscere più tempo per completare gli adempimenti. Inoltre, è previsto anche per coloro che abbiano già presentato l'istanza entro la data di entrata in vigore del presente decreto, la possibilità di produrre i relativi documenti entro il 30 dicembre. Sul Sole 24 Ore di mercoledì 30 settembre tutti gli approfondimenti sulla proroga dell'operazione voluntary disclosure e le indicazione su come procedere sfruttando il prolungamento dei tempi.
GUIDA PRATICA ALLA RIFORMA FISCALE: LE NOVITA' SUL RAVVEDIMENTO
Mercoledì 30 settembre inoltre prosegue l'appuntamento con la Guida Pratica alla Riforma Fiscale che alla 5° puntata si concentra sul ravvedimento, ovvero la correzione delle violazioni nei confronti del fisco. Grazie alla riforma fiscale il ravvedimento è più conveniente e più veloce, con sconti per chi si corregge entro 90 giorni. Le pagine del Sole 24 Ore dedicate alla riforma fiscale chiariscono per chi vale questo beneficio e come si intreccia con le regole del ravvedimento lungo.
IL RENDIMENTO DEL BTP DECENNALE AL MINIMO
Il rendimento del BTp decennale, ieri, si è assestato intorno all'1,72%. Un tasso lontano anni luce da quello di fine 2011. Nell'ormai famoso novembre di quell'anno, infatti, il titolo di Stato italiano aveva raggiunto, sotto attacco della speculazione, il picco del 7,48%, cioè, circa 576 punti base in più di adesso. Un universo completamente opposto da quello attuale dove l'Italia, ovviamente, ha dovuto fare i conti con problemi non indifferenti, tra cui la spesa per interessi sul proprio debito, che, via via che la situazione è andata migliorando, è scesa. Di quanto? E' presto detto. Nel 2012 il Belpaese ha pagato una bolletta per interessi passivi di 84 miliardi. Nel 2013 si è arrivati a 77,9 miliardi, per poi, calare ulteriormente a 75,18 nel 2014. Sul 2015, infine, la stima è di circa 70 miliardi di interessi. Le prospettive per l'Italia e per i contribuenti sono analizzate dal Sole 24 Ore di Mercoledì 30 settembre
IL NUOVO FISCO PER LE IMPRESE: ATTIVITÀ INTERNAZIONALI, TASSAZIONE PIÙ CHIARA
Il decreto legislativo 147 su internazionalizzazione e crescita delle imprese è un provvedimento di largo respiro che mira a rendere più certe le regole tributarie per le imprese che esercitano un'attività internazionale. Certezza delle regole che si accompagna alla necessità per il legislatore nazionale di adeguare l'ordinamento domestico agli sviluppi comunitari e dell'Ocse e alla giurisprudenza della Corte di giustizia europea. Altro elemento distintivo del decreto - oggetto di ampia analisi in questa guida – è quello della semplificazione; basti pensare alla eliminazione degli interpelli obbligatori previsti in materia di controllate estere (Cfc). Ma l'obiettivo prioritario e più “audace” è quello di aumentare la competitività delle imprese italiane: un esempio significativo di questo è l'introduzione dell'esenzione dei redditi delle stabili organizzazioni estere (branch exemption) che elimina uno svantaggio competitivo delle imprese italiane rispetto ai competitor internazionali. Vengono, inoltre, eliminate norme deteriori prima presenti nel nostro ordinamento e che non hanno eguali nel panorama internazionale: è il caso dell'indeducibilità dei costi black list. Mercoledì 30 settembre il focus del Sole 24 Ore approfondisce tutti gli aspetti del provvedimento per l'internazionalizzazione che presenta certamente aspetti positivi per le imprese italiane.
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