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Riforme, al via al Senato la maratona finale. Renzi: che…

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voto finale il 13 ottobre

Riforme, al via al Senato la maratona finale. Renzi: che FI la voti o no per me non cambia nulla

Al via questa mattina la maratona finale in Aula Senato sulla riforma della Costituzione su Parlamento e Titolo V che si concluderà con il voto finale il 13 ottobre. Nella tarda mattinata, l'Assemblea di Palazzo Madama avvierà l'illustrazione degli emendamenti al ddl Boschi. Da New York a margine dell'Assemblea generale Onu il premier Matteo Renzi ostenta sicurezza, e in una intervista a Bloomberg tv conferma l'autonomia della maggioranza rispetto all'opposizione. «Sia che Berlusconi decida di votare la riforma sia che decida di non votarla per me non cambia nulla», spiega, perché il governo è sostenuto da una «buona maggioranza».

Renzi: Forza Italia non voterà ddl Boschi, ma difficile fare previsioni
«Berlusconi - ha aggiunto Renzi - in un primo momento ha deciso di sostenere la riforma perché tagliava i costi del Parlamento e semplificava il processo legislativo ma in un secondo momento ha cambiato idea». «Penso che in Senato Berlusconi o meglio il suo partito non voterà la riforma ma è molto difficile fare previsioni su Berlusconi», ha osservato Renzi ma comunque «per me non cambia nulla», la maggioranza c'è.

Emendamenti, mercoledì Grasso decide sull’ammissibilità
Per capire i tempi di approvazione e il clima in Aula legato all'eventuale ostruzionismo dell'opposizione sarà decisivo il confronto sugli emendamenti, il cui numero complessivo sfiora i 75 milioni, dopo che il senatore della Lega Nord, Roberto Calderoli, ne ha ritirati come segno di mediazione 11 milioni tra quelli presentati agli articoli 1 e 2, lasciandone soltanto, a sua firma, rispettivamente 19 e 5. Dopo il ritiro anche da parte di Sel di oltre 60mila proposte di modifica, ne sarebbero rimasti, solo sui primi due articoli del ddl, circa 1.200, su cui peraltro il presidente del Senato Pietro Grasso dovrà esprimere, mercoledì mattina, l'ammissibilità.

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