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Morti amianto in Olivetti: 17 rinviati a giudizio, tra cui De…

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LO STABILIMENTO DI IVREA

Morti amianto in Olivetti: 17 rinviati a giudizio, tra cui De Benedetti e Passera

Andranno a processo gli amministratori delegati, presidenti e dirigenti della ex Olivetti che tra gli anni '70 e gli anni '90 si sono succeduti alla guida dello stabilimento per le morti da amianto degli ex lavoratori della Olivetti di Ivrea. Lo ha deciso il gup di Ivrea, Cecilia Marino, al termine dell'udienza preliminare: i rinviati a giudizio sono 17. Tra cui anche Carlo e Franco De Benedetti, Corrado Passera e Roberto Colaninno fra i rinviati a giudizio .

Gli imputati sono chiamati a rispondere a vario titolo di omicidio colposo e lesioni colpose in relazione ai morti o malati tra gli operai per malattie che l'accusa, sostenuta dal pm Laura Longo, ritiene correlate alla presenza di fibre di amianto negli stabilimenti.

Il gup Cecilia Marino ha deciso il non luogo a procedere «per non aver commesso il fatto» tutti coloro - 11 imputati - che hanno ricoperto il ruolo di consigliere di amministrazione, tra cui Marco e Rodolfo De Benedetti, ma ha disposto invece il processo per presidenti, amministratori delegati e dirigenti dell'azienda piemontese.

I fratelli De Benedetti e Corrado Passera sono accusati di omicidio colposo in concorso mentre la posizione di Colaninno è marginale: dovrà rispondere di un solo caso di lesioni. La prima udienza si terrà il prossimo 27 novembre.

Portavoce Carlo De Benedetti: «Accuse inconsistenti»
In una nota, la portavoce di Carlo De Benedetti precisa: «Considerata l'inconsistenza della tesi accusatoria, l'ingegner Carlo De Benedetti è amareggiato per il rinvio a giudizio deciso dal gup del Tribunale di Ivrea ma resta convinto che il processo stabilirà la sua totale estraneità ai reati che gli vengono contestati. La corposa indagine dei pubblici ministeri si basa infatti su semplici ipotesi, che non si fondano né sulla realtà processuale né sulla realtà storica dell'azienda. L’ingegner De Benedetti ricorda ancora una volta che per quanto di sua competenza, nel periodo di permanenza in azienda, l’Olivetti ha sempre prestato la massima attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con strutture organizzative articolate e con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell'epoca».

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