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le reazioni alle dimissioni di marino

Il Pd: «Gesto responsabile». Opposizioni scatenate: «Finito un incubo»

La prima reazione alle dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino è stata in piazza del Campidoglio: un centinaio di sostenitori della Lista Marchini, del M5S e di Alleanza Nazionale hanno intonato cori da stadio al grido di “Roma libera”, “Pagace na cena” e “Nun se vedemo più”. Nessuna voce dagli schieramenti politici si è finora levata in difesa del sindaco-chirurgo. E il Pd ha affidato il messaggio a una nota di «apprezzamento» per la decisione di lasciare.

Il Pd: «Scelta giusta, gesto di responsabilità»
«Esprimiamo apprezzamento - si legge nella nota del Pd - per il gesto di responsabilità con cui Ignazio Marino ha ritenuto di presentare le proprie dimissioni da sindaco di Roma. È una scelta giusta che dimostra la sua volontà di mettere al primo posto l'interesse della città». Nessun cenno ai venti giorni entro i quali il sindaco ha ricordato di poter ritirare le dimissioni, come prevede la legge: «Il Partito democratico assicura il massimo impegno per continuare ad affrontare i problemi di Roma e per garantire la piena riuscita dell’imminente Giubileo, occasione di rilancio della città, cui devono essere dedicate tutta l’attenzione e le energie possibili, mettendosi a disposizione del futuro commissario di Roma».

Forza Italia: «Ora al voto»
«Finalmente Marino si dimette. Ora al voto per ridare dignità alla Capitale d’Italia #cambiamoinsieme», ha twittato il presidente della Liguria Giovanni Toti (Forza Italia). Gli ha fatto eco il capogruppo azzurro alla Camera, Renato Brunetta: «Ignazio Marino si è dimesso. Finalmente Roma è libera. Libera da un sindaco incompetente e inadeguato, libera da un'amministrazione che non ha saputo governare la Capitale d'Italia, libera da un Partito democratico, lacerato da guerre intestine, che soprattutto in questi ultimi mesi ha avuto come solo e unico squallido obiettivo quello di mantenere il potere a discapito dei cittadini romani».

M5s: «Un atto dovuto»
«Un atto dovuto dopo quello che ha scoperto il M5S e denunciato nel corso dell’ultimo anno», ha commentato il deputato pentastellato Alessandro Di Battista. «Dimissioni che non sono arrivate per Mafia capitale ma per uno scontrino, pensate che tristezza di Paese», gli ha fatto eco il senatore Vito Crimi, prendendo la parola in aula al Senato durante le votazioni sul ddl riforme.

Salvini (Lega): «Toccherà anche a Renzi»
Il leader della Lega Matteo Salvini attacca e rilancia via twitter: «Il “sindaco” Marino si è dimesso: finalmenteeeeeeeeeee! Fra non molto toccherà anche a #Renzi. #Romaliberata».

Meloni (Fdi): «Finito un incubo»
Rivendica il suo ruolo nell’epilogo anche Fratelli d’Italia. «Grazie all’esposto presentato in Procura da Fdi e dal capogruppo in assemblea capitolina, Fabrizio Ghera, le bugie del sindaco sono state smascherate e per Roma è finito l’incubo Marino», ha affermato la presidente Giorgia Meloni. Che accusa: «È solo l'ultimo di una lunga serie di fallimenti di amministrazioni guidate da coalizioni di sinistra. Crocetta in Sicilia, De Magistris a Napoli, Pisapia a Milano, Marino a Roma hanno come comune denominatore il totale fallimento dell’azione amministrativa e l’irresponsabile difesa acritica del Pd e di Renzi».

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