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Volkswagen, l’ad Nordio: «Niente tagli in Italia».…

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in commissione al senato

Volkswagen, l’ad Nordio: «Niente tagli in Italia». Ducati e Lamborghini al sicuro. Lascia il capo di Skoda

«Il piano di investimenti previsto in Italia di Audi Ag e del gruppo Volkswagen è confermato totalmente». Lo ha detto Massimo Nordio, amministratore delegato di Volkswagen Italia, davanti alle commissioni Industria e Ambiente del Senato, riferendo che la conferma è contenuta in una lettera che oggi, Rupert Stadler, presidente di Audi Ag, ha inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e ai ministri dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Nordio ha detto che «il ridimensionamento degli investimenti non toccherà il piano di investimenti previsto per l'Italia». Questo significa che non sono previsti tagli su Ducati che l’anno scorso ha ampliato il potenziale della fabbrica e soprattutto le dichiarazioni di Nordio mettano al sicuro Lamborghini e il piano per produrre a Sant’Agata il previsto suv.

Volkswagen ha inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, per confermare tutti gli investimenti in Italia.

Non ci saranno dunque ricadute, da questo punto di vista, a seguito dello scandalo sulle emissioni. «Il presidente Rupert Stadler - spiega il dirigente del gruppo davanti ai senatori- ha confermato in questa lettera che il piano previsto di investimenti in Italia del Gruppo è confermato totalmente. Questo a fronte di notizie su ridimensionamenti che non toccheranno l'Italia». L’ad ha aggiunto: «Il valore annuale degli acquisti in Italia tocca i 2,5 miliardi per circa 1.500 aziende fornitrici», ricordando che il gruppo Volkswagen è presente in Italia da più di 60 anni e nel 2014 ha venduto quasi 200mila veicoli.

Lo “stock” di vetture nella rete di concessionarie Volkswagen per tutti e cinque i marchi che ha i motori diesel euro 5 sui quali sono in corso verifiche in seguito al dieselgate, è «circa 1.300 veicoli. Il parco circolante in Italia, ha aggiunto, è all'incirca 640mila». Nordio ha aggiunto che «se oggi si va in una concessionaria si trova una presenza numericamente bassissima di veicoli euro 5 mentre la stragrande maggioranza sono euro 6 per le quali fin dal primo giorno è stato detto che sono totalmente indenni da questo tipo di problema e rispondono in maniera totale ai requisiti di omologazione euro 6». Per questi 1.300 veicoli, ha ribadito, la vendita è stata sospesa in via “cautelativa”.

Nordio, riferendo in commissione, ha poi continuato: «Il cosiddetto dieselgate ha generato finora un impatto modesto sulle vendite senza cali preoccupanti ad ottobre. Il marchio su cui c’è stato l'effetto piu forte è quello Volkswagen perché su questo c'è stato il boom dell'impatto mediatico». Nordio ha rilevato che l'impatto « sarà molto influenzato dalla velocità con la quale sapremo dare la soluzione. Vedremo nei prossimi mesi le contromisure necessarie per un impatto minore possibile e per proteggere dall'impatto l'azienda e le concessionarie». Queste ultime, in particolare, «potrebbero trovarsi ad affrontare cali di fatturato che mettono sotto pressione la struttura finanziaria» anche a causa di una «possibile stretta del credito da parte delle banche su una base esclusivamente psicologica. Su questo - ha concluso Nordio - siamo molto attenti per supportare i concessionari e questi a loro volta potrebbero procedere con “cautela” sugli investimenti per un rischio di calo del fatturato e che questo metta in pressione i conti aziendali».

Lascia il capo di Skoda
Intanto Volkswagen perde un altro top-manager. Winfried Vahland, capo di Skoda, la casa automobilistica ceca di proprietà di Vw, si dimette e abbandona il gruppo. Lo riferiscono all'unisono Handelsblatt e Auto Bild citando fonti interne alla casa di Wolfsburg. Vahland avrebbe dovuto assumere la guida della nuova divisione nordamericana di Volkswagen, che riunirà i mercati di Stati Uniti, Canada e Messico. E proprio il nuovo ruolo che avrebbe dovuto ricoprire Vahland sarebbe il motivo delle dimissioni. Secondo Handelsblatt e Auto Bild, il manager aveva idee e concetti differenti rispetto alla nuova dirigenza sulla strategia da adottare sul mercato nordamericano. Un mercato particolarmente sensibile e delicato, dopo lo scandalo delle emissioni scoppiato proprio su iniziativa della magistratura statunitense. Vahland, 58 anni, attuale numero uno di Skoda, ha lavorato per 25 anni in Volkswagen, contribuendo in maniera decisiva al successo della casa automobilistica tedesca in Cina. Era stato anche uno dei possibili candidati alla successione di Martin Winterkorn alla guida di Vw. Alla fine, gli era stato preferito l'ex numero uno di Porsche, Matthias Mueller.

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