L’Autorità garante della concorrenza ha irrogato una multa complessiva da 1,73 milioni a quattro operatori telefonici - Telecom (583mila euro), Wind (350mila), Vodafone (400mila) e H3G (400mila) - per aver continuato a non acquisire un consenso pienamente consapevole dei consumatori per l’acquisto dei dei servizi premium attraverso la navigazione su Internet con telefoni cellulari.
«No» all’addebito di servizi non richiesti
Le società non hanno infatti ottemperato, sottolinea l’Antitrust, ai provvedimenti del 13 gennaio scorso, quando era stata accertata la scorrettezza della pratica commerciale posta in essere dagli operatori: fornire agli utenti di telefonia mobile servizi a sovrapprezzo non richiesti o richiesti inconsapevolmente, addebitando loro il costo in modo unilaterale e automatico sul credito telefonico durante la navigazione. In questi nove mesi gli operatori non hanno implementato un sistema idoneo a garantire l’acquisto consapevole dei servizi.
Per l’attivazione consapevole un solo clic non basta
Per l’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella un solo clic da parte dell’utente non basta a ritenere “consapevole” l’attivazione dei servizi. A maggior ragione perché si tratta di un mercato che richiede un elevato livello di tutela degli utenti. Di qui le sanzioni: per Telecom, Wind e Vodafone l’inottemperanza è stata considerata ancora in corso, mentre H3G ha provveduto dal primo ottobre scorso a implementare un modello di acquisizione del consenso del consumatore basato su una doppia digitazione, all’interno di una landing page posta sotto il controllo diretto dell’operatore, idonea a prevenire in modo adeguato il fenomeno delle attivazioni non richieste.
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