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Flessibilità sul deficit, il Mef alla Ue: «Spesi 3,3…

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documento inviato dopo varo legge stabilità

Flessibilità sul deficit, il Mef alla Ue: «Spesi 3,3 miliardi per i migranti»

Per rafforzare la crescita potenziale dell'economia «il governo punta a ridurre significativamente il carico fiscale sulle imprese e sulle famiglie e a stimolare gli investimenti. A questo fine desidera fare pieno uso della flessibilità prevista dal patto di stabilità e di crescita». È una delle affermazioni centrali del progetto di legge di bilancio 2016 che si trova all'inizio della terza pagina del documento in inglese che il governo italiano ha inviato a Bruxelles e che è stato subito messo online nel sito della dg affari economici della Commissione europea.

Finora si tratta dell'unico testo pubblico completo pubblicato. La partita della flessibilità per il Governo è decisiva perché da lì arrivano i pilastri finanziari che renderanno possibilità l'attuazione della manovra espansiva prevista l'anno prossimo. Punto per punto, il documento presenta cifre e motivi del ricorso alle due clausole di flessibilità oggi previste dalla Commissione e cioè per la spesa per gli investimenti e per l'attuazione delle riforme, alle quali viene aggiunta la clausola per le spese sostenute per la crisi dei migranti. Lo “sconto” per tali ultime spese è il più incerto.

Mef a Bruxelles: spesi 3,3 miliardi per i migranti
Nella lettera si legge infatti che nel 2015 i costi stimati per fronteggiare l'emergenza migranti «sono di 3,3 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di spesa corrente». Il 50% delle spese riguarda il capitolo “ricezione” mentre tra il 20 e il 30% il salvataggio in mare. Il governo ha subordinato l’anticipo al 2016 del taglio dell’Ires previsto in stabilità nel 2017 all’approvazione della “clausola migranti” da parte della Commissione Ue. Non solo. Nella lettera si spiega anche che «l'economia italiana è in ripresa». E «le imprese e i consumatori sono più ottimisti».

Commissione Ue: giudizio su manovra entro fine novembre
«La scadenza per la consegna delle leggi di stabilità era ieri, come è scritto nel Two Pack, ora analizzeremo la convergenza con il Patto di stabilità, prendendo in considerazione le previsioni economiche di autunno pubblicate il 5 novembre, e poi faremo una valutazione entro fine novembre» ha detto oggi la portavoce dei commissari economici Dombrovskis e Moscovici.

Rinviato (per ora) al 2017 il taglio Ires
Il taglio dell’Ires al 24%, previsto in manovra, sarà operativo dal 2017. Ma Renzi ha spiegato che il governo «anticiperà al 2016 misure previste per il 2017», in particolare Ires ed edilizia scolastica «se le regole europee permetteranno di utilizzare la clausola per le misure urgenti sull'emergenza immigratoria».

«Taglio Ires allinea Italia a Ue»
Nella lettera a Bruxelles il governo ricorda che il taglio dell'Ires dal 27,5 al 24% a partire dal 2017, insieme al taglio del costo della componente lavoro dell'Irap, ha come obiettivo di allineare le tasse d'impresa agli standard europei. La cancellazione invece della tassa sulla prima casa serve - viene sottolineato - a rafforzare la fiducia delle famiglie.

«Piano investimenti da 5,1 mld, Pil +0,5%»
Nel Piano programmatico di bilancio che il governo italiano ha inviato a Bruxelles si legge che il piano di investimenti che il governo ha varato con la legge di stabilità, appellandosi alla clausola di flessibilità Ue, vale 5,15 miliardi di euro e, insieme al cofinanziamento Ue, avrà sul Pil del 2016 uno shock positivo pari allo 0,5%.

«Italia in ripresa»
Secondo il governo italiano (si legge ancora nel Piano programmatico di bilancio inviato a Bruxelles) «i risultati dell'economia sono stati migliori delle aspettative, sia sul fronte interno sia su quello estero e vi sono fattori che indicano che le performance anche nel quarto trimestre saranno buone: l'occupazione sta crescendo, e la fiducia di imprese e consumatori a settembre è tornata a livelli pre-crisi».

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