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Poletti: per i pensionati estensione no tax area dal 2017

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la manovra varata dal cdm

Poletti: per i pensionati estensione no tax area dal 2017

L'aumento della no tax area per i pensionati scatterà dal 2017. Lo ha spiegato il ministro del lavoro Giuliano Poletti sottolineando che qualora dovesse arrivare il via libera dell'Ue alla clausola per i migranti si potrà valutare di anticipare la misura. Poletti ha segnalato che «c'è una discussione aperta con la Commissione europea sulle clausole di salvaguardia e qualora vengano concessi ulteriori margini si valuterà come utilizzarli».

Poletti: 2 miliardi per opzione donna ma con clausola salvaguardia
Il ministro ha spiegato inoltre che per l'estensione dell'”opzione donna” prevista dalla legge di Stabilità varata ieri dal governo, serviranno «complessivamente due miliardi di euro fino al 2021». Poletti ha chiarito però che alla misura è legata una clausola di salvaguardia. Se le risorse non dovessero essere sufficienti ci sarà «un prolungamento al 2017 e al 2018 del sistema Letta di perequazione delle pensioni, cioé si allunga di un anno o due anni». La stima della platea delle lavoratrici eventualmente interessate dalla misura è di oltre 36mila persone e il costo complessivo dell'estensione dell'opzione supera i 2miliardi di euro. I requisiti necessari ad usufruire di questa possibilità di pensionamento anticipato sono 35 anni di versamenti e 57 anni di età.

«Piano anti-povertà per 550mila bimbi»
Il ministro ha spiegato inoltre che per il contrasto della povertà e l'inclusione sociale nel 2016 ci sarà a disposizione «un miliardo e mezzo di euro», tra i 600 milioni stanziati con la legge di Stabilità e le risorse per gli strumenti già esistenti. E ha aggiunto che si pensa a un intervento «per 250mila famiglie, 550mila bambini, circa un milione di persone»

«Salvaguardia per 31-32mila esodati»
Sugli esodati e la settima salvaguardia, Poletti ha spiegato così l’intervento del governo: «Siamo partiti dalle risorse risparmiate dalle precedenti salvaguardie e aggiungendone altre perché erano insufficienti visto il vincolo che vanno stanziate ogni anno e non si può fare il cumulo. Riguarda come beneficiari 26.300 persone più 5.000 dalle salvaguardie precedenti ma senza coperture: si arriva così a 31-32.000 e perciò in tutto a 172.000» persone salvaguardate». Con questo intervento «abbiamo concluso il percorso della salvaguardia». La copertura per gli esodati vale 2 miliardi.

Le quattro misure del cantiere pensioni
In attesa delle attese misure sulla flessibilità in uscita per le pensioni annunciate per il prossimo anno, il governo si è impegnato ieri ad inserire nella legge di stabilità quattro interventi, piccoli ma significativi. Il pacchetto previdenza della manovra 2016 parte dall'avvio di un programma sperimentale di part-time volontario e incentivato a favore di lavoratori che si trovano a pochi anni dal requisito di vecchiaia, conferma la salvaguardia per gli «ultimi» esodati e la possibilità di adesione all'«opzione donna» per le lavoratrici con 58 anni e 35 di contributi entro fine anno. Ultima misura spuntata dopo il Consiglio dei ministri l'elevazione della soglia della “no tax area” per i pensionati poveri. Ma, in base alle parole odierne di Poletti, l’entrata in vigore sarà rinviata al 2017.

Soglie aumentate per la no tax area dei pensionati
La “no tax area” per gli over 75enni passa da 7.500 euro a 8mila euro, equiparandola sia pure su un décalage differente a quella dei redditi da lavoro. Mentre per i pensionati sotto i 75 anni la “no tax area” aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro. In sostanza la misura si tradurrebbe in un primo abbozzo degli 80 euro al mese riconosciuti ai pensionati poveri che il Governo aveva promesso.

Part-time incentivato per gli over 63
Sul part-time incentivato lo schema dovrebbe essere confermato a favore dei lavoratori con 63 anni e sette mesi i quali, l'anno venturo, su intesa individuale con l'azienda, potranno optare per un orario ridotto al 50% ricevendo in busta paga la contribuzione netta che il datore avrebbe versato all'Inps con il tempo pieno. Il reddito dovrebbe così stabilizzarsi sul 65% dell'ultima busta paga intera, mentre la contribuzione figurativa integrale viene pagata dallo Stato. Si parla di un finanziamento di 100 milioni (ma nella nota del Governo non veniva cifrata alcuna risorsa) per il debutto della misura: un decreto ministeriale ne definirà i dettagli attuativi ma è immaginabile che scatterà il meccanismo a rubinetto ovvero, esaurita la dote sui primi beneficiari, si salta all'anno successivo. Per i datori non scatta alcun obbligo di assunzione aggiuntiva sui part-timer che si attivano, a differenza di quanto previsto dal meccanismo della solidarietà espansiva del Jobs Act.


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