Mille ricercatori pronti poi a salire in cattedra come docenti, un concorso internazionale per titoli per 500 professori , italiani e stranieri, e più risorse per i contratti destinati agli aspiranti medici in modo da garantire 6mila posti all'anno nelle scuole di specializzazione. Dalla legge di stabilità arriva una boccata d'ossigeno per gli atenei che riescono anche a “sterilizzare” almeno in parte i tagli ereditati dal passato decisi dall'ex ministro Tremonti (le risorse in più saranno però in buona parte vincolate proprio al piano ricercatori e al concorso per docenti). Per il ministro Giannini si tratta di una manovra che «valorizza l'eccellenza, il merito e l'alta qualità scientifica» con misure «importanti e incisive sul capitale umano e per i giovani». Per le 500 cattedre di eccellenza saranno stanziati 40 milioni per il 2016 e 100 milioni a partire dal 2017. Mentre con 45 milioni il prossimo anno, 60 milioni nel 2017 e 80 nel 2018 si finanzierà il piano da mille ricercatori che con la «tenure track» potranno poi accedere, dopo 3 anni, al primo scalino della docenza. Fin qui le buone notizie. Perché all'appello mancano le risorse in più attese per finanziarie le borse di studio. Un'assenza sottolineata subito dalle associazioni degli studenti già sul piede di guerra, mentre proprio oggi si apre un tavolo al ministero con le Regioni su questo fronte.
(Mar.B.)
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