Italia

Squinzi: giudizio positivo, il massimo che si può fare…

  • Abbonati
  • Accedi
dopo la manovra

Squinzi: giudizio positivo, il massimo che si può fare nell'attuale situazione

ROMA - «Da un primo esame il nostro giudizio è positivo, perché ci sono tutta una serie di punti corretti». Giorgio Squinzi è a Bolzano, al Forum con la confederazione delle industrie tedesche, Bdi. Da lì commenta la manovra varata dal governo, sulla quale c'è molta attesa dal mondo delle imprese, visti gli annunci del presidente del Consiglio. «Ci sono elementi positivi che corrispondono al massimo che si possa fare nell'attuale situazione di disponibilità, anche in base ad una spending review che è un po' inferiore alle previsioni», ha continuato Squinzi, entrando più nel dettaglio.

Il presidente di Confindustria ha sottolineato gli aspetti inseriti che tengono conto del pressing delle imprese: «Alcune nostre richieste sono state accolte, come gli ammortamenti al 140% per i nuovi investimenti». Non solo, è anche importante, ha aggiunto ancora Squinzi, «il fatto che non scatti la clausola di salvaguardia. Credo che non avremo nemmeno problemi con l'Europa, visto che il ministro Padoan su questo punto ha lavorato molto bene». Commenti che poi ha ripetuto, in serata, anche in un'intervista al Tg1. La sua preoccupazione, come ha detto nei giorni scorsi, è che ora non scatti l'assalto alla diligenza con modifiche al testo durante il percorso di conversione parlamentare. Un timore dovuto al fatto che, ha ricordato Squinzi in occasioni pubbliche in settimana, l'esperienza degli anni passati va in questa direzione.

La manovra, è l'opinione del mondo imprenditoriale, è un'occasione importante e da non perdere per rimettere il paese nelle condizioni di poter crescere in modo solido, per lo meno sopra il 2 per cento. Le potenzialità ci sono. Dateci un paese normale, è la richiesta che da tempo avanza il presidente di Confindustria, invocando le riforme strutturali, quelle «pulizie in casa» che l'Italia non ha ancora fatto. Bene il Jobs act, che per Confindustria ha già cominciato a dare risultati, ma bisogna andare avanti con tante altre: dalla semplificazione burocratica, che Squinzi già dalla sua prima assemblea da presidente di Confindustria ha definito la madre di tutte le riforme, a quella della giustizia, al fisco. Ed attuarle, una volta approvate: proprio in questi giorni Squinzi ha ricordato che ci sono in sospeso ancora 400 provvedimenti.

Ma oltre a ciò bisogna superare quella cultura anti-impresa che si manifesta in molti aspetti della vita del paese e che compare anche in alcuni provvedimenti che sono in parlamento. Un approccio da cambiare dal momento che «è l'industria la ricchezza del paese», è il pensiero di Squinzi, convinto che non sia possibile la ripresa senza mettere l'industria al centro.

© Riproduzione riservata