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Una superstrada vicino al Naviglio Grande. Nutrire il pianeta asfaltando…

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Una superstrada vicino al Naviglio Grande. Nutrire il pianeta asfaltando gli agricoltori

Nell'anno di Expo / Nutrire il Pianeta, la Regione Lombardia incassa il finanziamento per la costruzione di una tangenziale che collegherà Vigevano a Magenta allacciandosi alla superstrada per Malpensa, devastando irrimediabilmente uno dei territori più pregiati e integri nei dintorni di Milano, a poche centinaia di metri dal Naviglio Grande, compreso tra Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud, caratterizzato da risaie, marcite, fontanili e ville settecentesche, considerato patrimonio dell'Unesco, ricco di aziende agricole di cui molte a vocazione biologica.

Una striscia d'asfalto che, nelle reali intenzioni dei committenti, non è altro che il primo tratto della futura Tangenziale Ovest Esterna Milanese (Toem), già in fase di ipotesi progettuale da parte di Regione Lombardia, una vera e propria autostrada che collegherà Magenta a Melegnano e Binasco per poi chiudere la cerchia esterna delle Tangenziali congiungendosi con la Teem e la Brebemi.

Nuove gigantesche strade che non faranno altro che aumentare traffico e inquinamento e che, senza parlare del notevole scempio di soldi pubblici, romperanno gli equilibri di un territorio caratterizzato da un patrimonio di natura, paesaggio, arte e storia e che negli ultimi anni ha puntato molto sulla sua vocazione agroalimentare e turistica come possibile via di uscita alla crisi irreversibile dell'industria.

L'infrastruttura era stata progettata nel 1999 inquadrandosi nelle opere di adeguamento e potenziamento di connessione con l'aeroporto di Malpensa. Il progetto è stato pensato quando si ipotizzava che lo scalo lombardo dovesse essere il secondo “hub” italiano. Nel frattempo tutto è cambiato e la diminuzione del traffico aereo di Malpensa, per diverse motivazioni, è stata consistente ma il progetto è rimasto; e con la sua presenza tiene di fatto in ostaggio un ampio territorio che potrebbe risolvere i suoi problemi viabilistici con molte meno risorse, inferiore consumo di suolo e molta più attenzione alle esigenze di mobilità della zona.

A seguito della contrarietà dei cittadini del territorio sono sorti spontaneamente i Comitati No Tangenziale come aggregazione di cittadini in opposizione al progetto Anas. Dalla prima presentazione del progetto al Cipe nel 2001 i Comitati hanno svolto un ruolo di catalizzatore del rifiuto del progetto con una serie di iniziative pubbliche, tra le quali la raccolta cartacea di 13.600 firme di cittadini contrari e varie altre azioni sfociate nel marzo di quest'anno con l'organizzazione della più grande manifestazione popolare degli ultimi 15 anni sul territorio dell'abbiatense/magentino. Un migliaio di cittadini insieme a 60 trattori agricoli e con l'appoggio di tutte le associazioni nazionali degli agricoltori, di tutte le associazioni ambientaliste italiane, hanno sfilato in corteo da Albairate a Abbiategrasso per esprimere la contrarietà di un intero territorio alla realizzazione di una infrastruttura inutile, datata e devastante.

Un progetto contrastato anche dal Parco del Ticino, dal Parco Agricolo Sud Milano, dalla Citta Metropolitana di Milano, dai comuni di Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Cusago, nonché da migliaia di cittadini che chiedono di indirizzare i fondi verso una seria riqualifica delle strade esistenti, per il miglioramento e l'ammodernamento dei mezzi di trasporto pubblici, per la realizzazione di piste ciclabili che mettano in comunicazione i diversi comuni del territorio.

Da sottolineare il fatto che l'area del sud ovest milanese è caratterizzata dalla presenza di due grandi parchi, il Parco del Ticino e il Parco Agricolo Sud Milano.

Il Parco della Valle del Ticino è, come estensione, il primo parco fluviale d' Europa.Nel dicembre 2002 il parco del Ticino è entrato a far parte del circuito Mam (Man and Biosphere). Le riserve della biosfera sono zone ad alto pregio ambientale riconosciute a livello internazionale nel quadro del programma dell'Unesco allo scopo di promuovere una relazione equilibrata tra gli esseri umani e la biosfera. E'evidente che una Superstrada in questo territorio è incompatibile con i vincoli imposti dall'Unesco.

Di importanza rilevante è poi la presenza nel parco del Ticino del Naviglio Grande che prende le sue acque dal Ticino nei pressi di Tornavento e scende fino a Abbiategrasso dove, con un'ampia curva piega verso Milano per terminare nella darsena di Porta Ticinese. La costruzione del Sistema dei Navigli ebbe inizio nel 1179, è quindi il primo canale navigabile del mondo moderno.

Il territorio sito ad ovest sud-ovest della Città di Milano si contraddistingue per la spiccata e persistente vocazione agricola, rafforzata appunto dall'istituzione di specifici parchi regionali, fondati su forti requisiti di continuità rurale.

I caratteri di quest'area non possono che incoraggiare le adesioni alle direttive della nuova Politica agricola comunitaria, sempre più orientata a favorire forme di coltivazione rispettose dell'ambiente (coltivazione integrata e agricoltura biologica) e interventi di riqualificazione e manutenzione paesistica, incoraggiando così una nuova figura sociale dell'agricoltore di ciascuna regione degli Stati membri: produrre beni tipici e di qualità, orientati ad un mercato sensibile e integrare il reddito agricolo attraverso una multifunzionalità aziendale (servizi di agriturismo); tratteggiando così il possibile, intelligente futuro dell'agricoltura lombarda, entro una più ampia geografia europea, impegnata nel medesimo sforzo di salvaguardia e continuità.

Ebbene, i progetti infrastrutturali Anas - Sea sostenuti dalla Regione Lombardia, ignorano il patrimonio storico e smontano parimenti ogni possibile sviluppo rurale, rendendo del tutto caduchi i descritti indirizzi comunitari.

I danni che verrebbero arrecati dalle minacciate opere stradali a ciascun elemento del territorio agricolo sono di immediata evidenza: diminuzione della superficie coltivata, espropri e scorpori dei fondi, taglio e scomposizione del delicatissimo reticolo irriguo, interruzione degli attraversamenti a raso e della viabilità rurale, danni alle colture, inquinamento atmosferico, acustico e paesistico.

Nessun risarcimento, nessuna frettolosa e maldestra ricostituzione dell'antica rete irrigua o dei collegamenti tra aziende agricole, nessuna barriera sintetica o vegetale potrà sanare un danno destinato a crescere negli anni: i fondi scorporati e le aziende limitrofe alle strade perderanno ogni potenzialità agricola per orientarsi ad altre destinazioni facilmente insediabili lungo i grandi assi stradali. Ma l'effetto non si limiterà alle aree marginali e finirà con ripercuotersi , maglia per maglia, sull'intero sistema rurale, gradualmente pressato da un contesto di spinte del tutto incompatibili con gli indirizzi comunitari: il punto d'arrivo potrebbe essere quello toccato all'Alto Milanese, appena camuffato da qualche rara mitigazione.

* Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano

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