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Unioni civili, Cirinnà ottimista: entro febbraio il sì del…

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la senatrice dem prima firmataria del ddl

Unioni civili, Cirinnà ottimista: entro febbraio il sì del Senato. FI e Ncc confermano i paletti su utero in affitto

Slittato in extremis per far spazio alla sessione di Bilancio, il ddl sulle unioni civili che rischia di spaccare la maggioranza sarà approvato «al 98% all'inizio del nuovo anno, tra gennaio e febbraio», almeno per quanto riguarda la prima lettura da parte del Senato. A dirlo è la senatrice dem e prima firmataria dello stesso ddl, Monica Cirinnà, che questa mattina ospite a Mix24 di Giovanni Minoli (Radio 24) ha giocato la carta dell'ottimismo. Nonostante il rinvio, la marea delle polemiche non accenna però a calare, con il forzista Gasparri pronto a giurare che in Aula «saremo in tanti a impedire che si approvi un obbrobrio simile».

Gasparri: basta ipocrisie su stepchild adoption
Dopo aver ribadito i paletti di Forza Italia sulla riforma - «no ai simil matrimoni, no alle adozioni gay e no all'utero in affitto» Gasparri è tornato ad attaccare il Pd «che per far approvare una legge che apre alla compravendita di bambini attraverso l'utero in affitto» è pronto a far leva «sulla stepchild adoption e su bambini che, in assenza di essa, si troverebbero senza nessuno» mentre invece la loro tutela «è più che garantita nel nostro ordinamento. Basta con questa ipocrisia». La riforma su cui punta il Pd, ha concluso Gasparri «equipara le unioni omosessuali al matrimonio e questa è la premessa per estendere tutti i diritti della famiglia naturale a queste coppie, che potranno adottare bambini o averne attraverso un utero in affitto. Così si distruggono i principi fondamentali della nostra società».

Sacconi: da Ncd quattro paletti «non negoziabili»
Nelle file dalla maggioranza, a guidare il dissenso è il Nuovo Centrodestra, che attraverso il presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama, Maurizio Sacconi, è tornato a ribadire i suoi «paletti non non negoziabili», praticamente la fotocopia di quelli targati Forza Italia. Si dunque «a diritti nelle convivenze» no invece al al ddl Cirinnà «anche quale testo base», di cui sono bocciate in particolare «le unioni simil-matrimoniali» e la «genitorialità omosessuale tanto attraverso adozione quanto attraverso affido che dell'adozione è anticamera». Sì infine «a sanzionare come reato universale l'utero in affitto in questa stessa legge, non con un separato ddl dall'esito incerto».

Carfagna: mio ddl «giusta mediazione», facciamone il nuovo testo base
Gli attriti interni alla maggioranza e la possibile convergenza verso l'ostruzionismo delle varie anime del centrodestra, al governo e no, hanno spinto oggi la portavoce di Forza Italia alla Camera dei deputati. Mara Carfagna, a suggerire in pratica l'azzeramento in pratica del ddl Cirinnà per puntare sul “suo” ddl sulle Unioni civile. Se scelto come nuovo testo base, ha spiegato sul suo blog pubblicato sull'Huffington Post, potrebbe rappresentare «la giusta mediazione, che forse può mettere d'accordo tutte le parti, partendo da Forza Italia e dal Pd». Il ddl Carfagna prevede infatti «il riconoscimento di diritti, doveri e responsabilità per le coppie omosessuali pubblicamente riconosciute» e «fornisce certezze sull'eredità, sulla pensione di reversibilità, sulla possibilità di subentrare al contratto di locazione» ma «non ammette l'equiparazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso al matrimonio tradizionale ed eterosessuale, così come non ha al suo interno la stepchild adoption».

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