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Procura Spoleto: «Su Visco ipotesi investigativa tutta da…

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indagato il n.1 di bankitalia

Procura Spoleto: «Su Visco ipotesi investigativa tutta da verificare»

Il procuratore della Repubblica di Spoleto, Alessandro Cannevale, in una nota, ha sottolineato che i reati ipotizzati a carico del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e di altri sette indagati «sono quelli che si é ritenuto di poter evincere dalla narrazione dei denuncianti e quindi non esprimono altro che la qualificazione giuridica di una ipotesi investigativa proposta da privati, tutta da verificare e da valutare».

La vicenda riguarda il commissariamento da parte di Bankitalia della Banca Popolare di Spoleto. Nella nota il magistrato spiega che l'iscrizione «é stata disposta da questo ufficio in data 3 agosto 2015 sulla base di quanto prospettato in una denuncia». «La notizia dell'avvenuta iscrizione é stata già da tempo legittimamente acquisita da uno dei denuncianti - prosegue la nota -, nelle forme di cui all'articolo 335 c.p.p.. I fatti rappresentati nella denuncia coincidono parzialmente o sono in rapporto di connessione con quelli che formano oggetto di altri procedimenti penali in carico all'ufficio.

Si é resa pertanto necessaria l'acquisizione degli atti rilevanti di quei procedimenti e una analisi congiunta di tutte le fonti di prova disponibili. Sono in corso ulteriori accertamenti che si ritiene di poter condurre rapidamente, anche con la collaborazione dei competenti uffici della Banca d'Italia».

Il comunicato degli ex commissari
A loro volta gli ex commissari dell’istituto di credito umbro, Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro, Nicola Stabile, hanno diffuso una nota per ricordare come “la selezione degli offerenti e delle successive offerte competitive per la Banca Popolre di Spoleto, si è svolta con il supporto di Lazard, quale advisor finanziario di standing internazionale. Le rilevanti perdite verificatesi nella gestione della Banca Popolare di Spoleto che hanno determinato crisi e commissariamento, hanno avuto come effetto la necessità di un aumento di capitale non inferiore a 130 milioni di euro. Nonché la ricerca di un nuovo socio che potesse sviluppare un efficiente piano industriale”.

In particolare gli ex commissari ricordano come l'advisor abbia valutato i requisiti necessari per presentare le offerte e successivamente, la congruità del piano industriale. I Commissari Straordinari si sono altresì avvalsi del professionista indipendente Provasoli per il parere relativo alla congruità delle offerte presentate. “La procedura competitiva si è quindi svolta con l'ausilio di soggetti terzi e con la massima trasparenza attestata dalle comunicazioni effettuate dai Commissari Straordinari agli offerenti, con le quali sono state dettagliatamente indicati i requisiti per la presentazione delle offerte”.

“Tali modalità operative - scrivono - sono state utilizzate per qualsiasi altra scelta dei Commissari Straordinari. L'esposto alla Procura della Repubblica di Spoleto, menzionato dai giornali, lamenta l'esclusione dalla procedura competitiva di tale Nit Holding con sede a Hong Kong. In proposito, si deve rilevare che la documentazione offerta da tale società, che avrebbe dovuto attestare la solidità economica, è risultata del tutto inattendibile, tant'è che i sottoscritti Commissari Straordinari hanno depositato ben tre esposti alla Procura della Repubblica di Spoleto proprio in relazione alla non veridicità dei documenti depositati. D'altra parte la stampa locale si era già occupata di altre iniziative (quella su Mps ndr) non andate a buon fine di questa società”.

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