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Bonus mobili a coppie conviventi more uxorio

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Bonus mobili a coppie conviventi more uxorio

Il bonus mobili non fa discriminazioni. Mentre in Parlamento (e non solo) infiamma la polemica sulle unioni civili - che paradossalmente rischiano di far divorziare gli alleati di governo - la legge di Stabilità apre alle coppie di fatto.

Gli incentivi per l’acquisto dei mobili da parte delle giovani coppie (almeno un under 35 nel “team”) potranno essere utilizzabili anche dai conviventi «more uxorio» cioè dalle coppie di fatto, oltre che da quelle sposate. La novità è contenuta nell’ultima versione della legge di Stabilità arrivata alle ultime limature del governo, che estende le agevolazioni previste per le spese di arredamento anche alle coppie alle prese con l’investimento più importante in vista della convivenza: l’acquisto della prima casa.

Si tratta di una novità di questa legge di Stabilità. Finora il bonus per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici è stato legato agli interventi di ristrutturazione delle abitazioni, indipendentemente dall’età dei proprietari. Per gli under 35, invece, sarà decisiva la firma di un rogito, non l’apertura di un cantiere.

Rispetto alle prime bozze la nuova formula del bonus allarga la platea degli aventi diritto, ma restringe il valore degli incentivi.

Lo sgravio concesso in assenza di ristrutturazione sarà del 50% da calcolare su un tetto di spesa di 8mila euro (contro i diecimila del bonus mobili “classico”) per l’acquisto di «mobili ad arredo» della casa da adibire come abitazione principale. Di conseguenza la detrazione massima sarà di 4mila euro, contro i diecimila previsti dalla prima bozza del disegno di legge, che prevedeva addirittura un tetto di spesa di ventimila euro per le spese di arredamento effettuate dagli under 35.

La declinazione prevista dalla nuova bozza lascia anche il dubbio che il nuovo bonus “giovani” sia utilizzabile per l’acquisto dei grandi elettrodomestici (minimo classe A+, classe A per i forni), come accade con il bonus “classico” per le spese di arredamento, visto che il testo fa riferimento esclusivamente a «mobili». Da tenere presente, infine, che per accedere agli incentivi riservati agli under 35 la coppia deve aver formato un nucleo familiare da almeno tre anni. La detrazione sarà distribuita in dieci quote annuali di uguale importo e dovrà essere ripartita tra gli aventi diritto.

L’ultima versione del disegno di legge porta in dote anche il bonus fiscale del 65% per l’efficientamento energetico delle case popolari.

Annunciato in conferenza stampa dallo stesso premier Matteo Renzi, il bonus per gli Iacp sarà valido per un anno: fino al 31 dicembre 2016. E sarà utilizzabile soltanto per gli interventi di efficientamento energetico. Dunque niente possibilità di accesso agli sgravi fiscali del 50% previsti per le ristrutturazioni che non comportano un miglioramento delle performance dell’edificio. Il bonus è inoltre limitato agli interventi sugli immobili destinati a edilizia residenziale pubblica, quindi non pare utilizzabile per intervenire sulle sedi e sugli uffici degli istituti.

Confermate, per il resto, le proroghe di un anno dell’ecobonus 65% (esteso all’antisismica e alle schermature solari) e dello sgravio del 50% sulle ristrutturazioni, inclusi gli immobili interamente ristrutturati dalle imprese.

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