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Blitz della Gdf in Comune a Sanremo, 35 arresti per assenteismo

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indagate 195 persone

Blitz della Gdf in Comune a Sanremo, 35 arresti per assenteismo

Maxi operazione della Guardia di Finanza questa mattina presso il Comune di Sanremo, nel ponente ligure. La locale procura ha iscritto nel registro degli indagati 195 persone: di queste, 35 sono agli arresti domiciliari, 8 hanno l'obbligo di firma e 71, denunciati a piede libero, hanno ricevuto l'avviso di conclusione indagini. Per loro le accuse sono, a vario titolo, truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico in relazione a casi di assenteismo e indebito utilizzo del cartellino identificativo. All’operazione hanno preso parte 160 uomini delle Fiamme Gialle, in parte impegnati in perquisizioni domiciliari.

Le indagini hanno preso il via nell'aprile del 2013 e si sono concentrate in quattro delle ventuno sedi comunali (Palazzo Comunale, Servizi demografici, Servizi sociali, Ufficio fognature e reti) per un totale di 271 lavoratori controllati sui 528 complessivamente in servizio, per 195 dei quali sono state riscontrate diffuse irregolarità. I finanzieri, attraverso pedinamenti e tecniche di videosorveglianza, hanno scoperto che nell'orario di lavoro i dipendenti pubblici erano più dediti ai propri affari che a svolgere le mansioni loro affidate per conto dell’ente. Il video mostra dipendenti che entrano, timbrano e escono, uno addirittura senza nemmeno togliersi il casco, oppure con le buste della spesa e quelle dello shopping appena cominciato. C'è chi timbrava al mattino presto e poi andava a aprire il chiosco dei fiori della moglie, chi timbrava per sé e per altri cinque-sei colleghi, chi timbrava l'entrata e poi se n'andava e tornava nel pomeriggio a timbrare l'uscita, chi si recava al mercato per fare la spesa oppure altrove per sbrigare le proprie faccende personali. In un caso, è stato scoperto un lavoratore che, dopo aver consegnato il proprio cartellino a un collega compiacente per farlo timbrare, andava a fare canottaggio durante tutto il turno di lavoro, vantando la propria performance sui social e segnandosi pure lo straordinario. Oppure il vigile urbano custode dell'anagrafe del Comune che, in mutande e ciabatte, timbra frettolosamente il cartellino e poi se ne torna a farsi gli affari propri.

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