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Vegas (Consob): decreto sul bail-in da rivedere

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Vegas (Consob): decreto sul bail-in da rivedere

Il decreto legislativo sul bail-in per le banche va rivisto perché è in contrasto con le norme europee sugli abusi di mercato che tutelano la trasparenza. Così il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, in un'audizione in Commissione Finanze del Senato. Lo schema di decreto «si pone in contrasto con la direttiva comunitaria sugli abusi di mercato che tutelano la trasparenza». Secondo Vegas è impensabile differire per legge la notizia del bail-in di una banca al momento in cui il provvedimento arriva in Gazzetta Ufficiale. Lo schema di legge italiano, inoltre, va oltre le richieste della direttiva europea che introduce il bail-in dal prossimo primo gennaio. Vegas chiede, tra l'altro, una modifica che obblighi la Banca d'Italia a comunicare a Consob tempestivamente i provvedimenti presi e non ancora pubblici.

Vegas ricorda ai senatori della commissione Finanze che la direttiva sugli abusi di mercato richiede di diffondere al pubblico, senza indugio, qualsiasi informazione price sensitive. Lo schema di decreto legislativo all'esame del Parlamento, invece, imporrebbe un ritardo automatico nella diffusione delle informazioni e «può determinare un danno per gli investitori che acquistano strumenti finanziari della banca a un prezzo che non riflette la notizia sullo stato di dissesto della banca o dell'impresa di investimento». Secondo Vegas c'è anche il rischio di «alimentare contenziosi legali e cause di risarcimento» da parte degli investitori pregiudicati da un quadro informativo «incompleto o fuorviante».

Per Consob, che con questo schema di legge sarebbe all'oscuro della situazione di procedura di bail-in per la quotata, ci sarebbe il problema di non poter contrastare il rischio di insider trading in quanto verrebbe inibito il potere di chiedere all'emittente le informazioni. Secondo Vegas «l'opacità sull'esistenza di situazioni di dissesto finanziario» frena lo sviluppo dei mercati dei capitali e «ostacola la raccota di risorse tramite l'emissione di azioni e obbligazioni e può determinare un impatto negativo sull'intero sistema bancario, rendendolo piu' vulnerabile e eccessivamente dipendente dalla raccolta a breve».

Il presidente della Consob chiede poi di modificare lo schema di decreto legislativo che modifica il Testo unico bancario e il Testo unico della finanza. La bozza di decreto lascia inalterati i poteri di iniziativa di Consob per l'amministrazione straordinaria e la liquidazione delle Sim ma «appare necessario assicurare una piu' ampia forma di coinvolgimento della Consob». Vegas, in particolare, chiede di «salvaguardare il riparto di attribuzioni» con la Banca d'Italia e propone quindi una modifica che preveda che la Consob debba dare un parere nei provvedimenti incardinati presso la Banca d'Italia nei casi in cui emergano «profili attinenti ai servizi di investiment

Vegas si è poi soffermato su altri tasselli del decreto di recepimento della direttiva europea sulle crisi bancarie. Le nuove norme introducono infatti altresì una gerarchia di creditori della banca che sarà colpita dalla procedura di risoluzione con il rischio, sottolinea il numero uno della Consob, di creare degli squilibri. In particolare, secondo il presidente dell’Authority di vigilanza sui mercati, le nuove norme non dovrebbero trascurare «i portatori di obbligazioni garantite che hanno sottoscritto i loro titoli prima dell’entrata in vigore» del decreto licenziato dal Cdm nelle scorse settimane. Secondo Vegas, poi, «la necessità di privilegiare i depositanti oltre i 100mila euro dovrà essere attentamente valutata dal Parlamento al fine di contemperarla al meglio con l’esigenza di tutelare le altre categorie di creditori».

A margine dell’audizione, il presidente della Consob è poi tornato sugli ultimi sviluppi dell’inchiesta su Mps: la commissione, ha chiarito Vegas, «sta valutando» se impugnare i bilanci dal 2012 dell’istituto senese per la non corretta rappresentazione dell'operazione con Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria. «Sono emersi fatti nuovi e stiamo valutando qualunque tipo di ipotesi. Bisogna vedere - ha detto Vegas - quanto la diversa rappresentazione abbia inciso sul bilancio». Come si ricorderà, Mps ha rappresentato l'operazione a saldi aperti, mentre per i giudici, che hanno chiesto il rinvio a giudizio degli ex vertici della banca per falso in bilancio, l’operazione andava declinata in modo diverso trattandosi di strumenti derivati.

Su Eni, invece, e sull’annunciato progetto di deconsolidamento del debito della controllata Saipem, Vegas si è limitato a chiarire che la Consov ha ricevuto «pezzi di quesito» dal Cane a sei zampe per questo percorso. «Siamo sul pezzo, c’è questo problema» e credo che «sarà affrontato in tempi rapidi». Vegas ha quindi aggiunto che Eni e Saipem «vogliono fare in tempi rapidi».

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