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Manovra, canone Rai 2016 in un’unica rata

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legge di stabilità

Manovra, canone Rai 2016 in un’unica rata

Martedì le comunicazioni di Grasso e il via alla sessione di Bilancio
Sciolto l'ultimo nodo dei tagli ai trasferimenti delle Regioni - per i governatori arriverebbe una sterilizzazione da 1,3 miliardi di euro dei tagli extrasanità previsti dalle scorse manovre e si scende ora a circa 900 milioni - il disegno di legge di Stabilità (approvato in Cdm il 15 ottobre), dopo la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato e l’esame da parte del capo dello Stato il ddl è atteso al Senato. La prossima settimana partirà quindi ufficialmente l’ iter a Palazzo Madama con le comunicazioni in Aula del presidente Pietro Grasso. Secondo il calendario delineato dalla commissione Bilancio, le audizioni si dovrebbero svolgere il 2 e il 3 novembre dopodichè l'esame del provvedimento entrerà nel vivo.

Legge Stabilità, Ue: nessuna lettera all'Italia su rischi bilancio
Dalla Commissione europea è arrivata la precisazione che nessuna lettera è stata inviata all'Italia per indicare che il progetto di bilancio 2016 comporta rischi di non rispettare le regole del patto di stabilità. Lo ha detto la portavoce agli Affari economici. L'esecutivo Ue ha una settimana di tempo per avvisare uno Stato di avere dubbi di tale natura e due settimane di tempo dall'invio del progetto di bilancio (avvenuto il 15 ottobre) per chiederne una correzione, se lo ritiene necessario.

Più tasse e ticket solo nelle Regioni con la sanità in rosso
Il premier Matteo Renzi ieri sera è tornato a sottolineare la componente forte delle misure predisposte, vale a dire i tagli di imposte. «A chi dice che aumenteremo altre tasse, dico che nel 2016 nessun Comune o Regione le potrà alzare rispetto al 2015, per legge!» ha scritto Renzi sulla sue eNews. Anche se il dimissionario presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, ha espresso dubbi in proposito: «Non credo che sia possibile» inserire nella legge di Stabilità una misura per impedire alle Regioni e ai Comuni di aumentare le tasse. «Al massimo - ha osservato - può esserci una moral suasion... Di certo nessuno di noi ha intenzione di alzare le tasse». Il blocco all'aumento delle imposte locali varrebbe per tutti «fatta eccezione - spiega il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti - per situazioni straordinarie legate all'addizionale regionale per le Regioni in eventuali disavanzi sanitari». Ad oggi, le Regioni che si trovano a dover seguire il cosiddetto “piano di rientro” sono Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Sicilia, Calabria, Piemonte, Puglia e per le quali «la legge prevede un aumento automatico di addizionali Irpef e Irap - ricordava ieri il coordinatore degli assessori al Bilancio Massimo Garavaglia - ma i presidenti e le giunte possono anche scegliere di agire sui ticket».

Canone Rai in bolletta elettrica
Confermato l'inserimento del canone Rai nella bolletta elettrica: una parte dei maggiori introiti da mancata evasione andrà al Fondo taglia tasse. Il sottosegretario alle tlc Antonello Giacomelli ha spiegato che resterà l'impianto attuale, ovvero pagherà chi possiede un televisore mentre sono esclusi altri apparecchi come pc, tablet e smartphone. Quanto alla sanzione per il mancato pagamento del canone, nel testo portato alla firma del Quirinale resta quella attuale da due a sei volte l’importo (è tramontata per ora l'idea del Mef di togliere questa forbice e stabilire che la sanzione era di 5 volte la somma dovuta). Nei 2016 il canone Rai - da pagare in un unica rata - sarà addebitato sulla prima fattura relativa alla fornitura di energia elettrica successiva alla data di scadenza per il pagamento del canone

Confermato il taglio dei punti scommesse
Sui giochi, poi, il premier conferma il taglio da 22mila a 15mila punti scommesse con il rinnovo delle concessioni in scadenza il prossimo anno (si veda Il Sole24 Ore di ieri).
Se oggi il testo verrà davvero pubblicato si potranno conoscere i saldi finali della Stabilità 2016, che dovrebbe contenere interventi per 26,5 miliardi, nella versione che non prevede il maggior spazio fiscale richiesto alla Ue in virtù della cosiddetta “clausola migranti”.

Le clausole previste (riforme e investimenti)
La flessibilità Ue su cui invece si scommette in pieno, riguarda la clausola riforme e la clausola investimenti, che nel loro insieme dovrebbero garantire uno spazio fiscale di 14,6 miliardi con un indebitamento netto programmato al 2,2% (+0,8% rispetto al saldo a legislazione vigente) in calo dal 2,6 atteso per quest'anno.

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