Italia

Da Expo a Fico: a Bologna l’eredità dell’esposizione

  • Abbonati
  • Accedi
PARCO AGROALIMENTARE

Da Expo a Fico: a Bologna l’eredità dell’esposizione

Mancano sei giorni alla chiusura dell'esposizione universale di Milano e mentre ancora non è chiara la destinazione dell'area di Rho-Fiera, c'è già un progetto che raccoglierà l'eredità di Expo Un progetto non a tempo, ma destinato a durare almeno 40 anni. E' il parco agroalimentare di Fico, la “Fabbrica Italiana contadina” che sorgerà alle porte di Bologna sugli spazi del Caab, il mercato all'ingrosso agroalimentare della città che da gennaio verrà trasferito in un'area adiacente.

Un progetto non a tempo, ma destinato a durare almeno 40 anni. È il parco agroalimentare di Fico, la “Fabbrica Italiana contadina” che sorgerà alle porte di Bologna sugli spazi del Caab, il mercato all'ingrosso agroalimentare della città che da gennaio verrà trasferito in un'area adiacente. Il parco destinato a diventare la “Disneyland del cibo” si svilupperà su un'area di 80mila metri quadrati e verrà inaugurato entro la fine del 2016: «Mi sarebbe piaciuta l'apertura di Fico dopo la chiusura di Expo, ma non sarà così, apriremo qualche mese dopo, ma andrà bene uguale. Una data indicativa? Nella seconda parte del 2016 o nella prima parte del 2017», ha detto Oscar Farinetti fondatore di Eataly, all'Expo dove è stato presentato il progetto insieme alle 40 aziende che animeranno il parco agroalimentare di Bologna. Un progetto complesso dove troveranno spazio campi coltivati e allevamenti dimostrativi, quasi altrettanti di mercati e botteghe, 40 laboratori di trasformazione di materie prime, 20 ristoranti, 10 aule per la didattica e la formazione e 4mila metri quadrati di padiglioni per eventi, iniziative culturali e didattiche legate al cibo, per scoprire l'Italia e le sue biodiversità.

Dall'Expo di Milano a Fico di Bologna, una sorta di passaggio del testimone di un progetto nato per iniziativa Centro Agroalimentare di Bologna e del suo presidente Andrea Segré, promosso dal Comune di Bologna, il quale sarà gestito da Eataly World, la società costituita da Eataly e Coop Adriatica. «Sarà la nostra Disneyworld, e attirerà turisti da tutto il mondo, che vengono in Italia per conoscere la sua cucina», ha aggiunto Farinetti. «Fico raccoglierà l'eredità di Expo - ha sottolineato il presidente di Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini -. La Regione ha creduto sin da subito in Expo, anche nei momenti più difficili, e lo dimostra il fatto che, appena insediati, abbiamo raddoppiato l'investimento nell'esposizione».

Il Comune di Bologna, invece, ad Expo non ha partecipato, ma per Fico ha conferito l'immobile del Caab valutato circa 50 milioni di euro. Il sindaco di Bologna Virginio Merola si aspetta «circa 6 milioni di visitatori, 4 dalla regione Emilia Romagna, uno dalle altre zone del paese e uno dal resto d'Europa e del mondo, un'occasione per valorizzare il nostro territorio che può avere ricadute importanti sull'economia, a iniziare da un indotto di partenza di 3 mila lavoratori più 700 dipendenti diretti, in particolare giovani».
Un progetto sostenuto anche dal governo perché come ha spiegato il ministro dell'agricoltura Maurizio Martina «ci sono tutte le condizioni perché il progetto di Bologna erediti la storia narrativa di Expo raccogliendo la sfida che si aprirà dopo l'esposizione universale in una regione l'Emilia Romagna che è la spina dorsale della nostra economia». Via libera anche dal Parlamento europeo con il presidente della Commissione Agricoltura, Paolo de Casto che ha ricordato come Fico può diventare una piattaforma educativa a livello europeo sull'alimentazione nelle scuole.

© Riproduzione riservata