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Italicum, pioggia di ricorsi nelle Corti d’appello

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per illegittimità costituzionale

Italicum, pioggia di ricorsi nelle Corti d’appello

Entrerà ufficialmente in vigore solo a luglio 2016, ma l'Italicum, la nuova legge elettorale voluta da Renzi e approvata dal Parlamento il 4 maggio scorso, è già sotto assedio. Nelle ultime ore, le nuove norme sono state infatti impugnate con una serie di ricorsi fotocopia, per illegittimità costituzionale, depositati in contemporanea in una quindicina di Corti d'appello, tra cui Roma, Milano, Napoli. Nel mirino, in particolare, premio di maggioranza e ballottaggio. Ora spetta ai giudici valutare se accogliere le istanze.

L’iniziativa del Coordinamento democrazia costituzionale
A promuovere l'iniziativa dei ricorsi è stato il Coordinamento democrazia costituzionale, a cui aderiscono numerosi giuristi, insieme a diversi comitati locali. Tra le previsioni della legge che sono state impugnate, figurano il premio di maggioranza assegnato alla lista che supera il 40%; il ballottaggio senza soglia previsto invece tra i due partiti più votati se nessuno supera quota 40%; la contraddizione ravvisata nel fatto che chi raggiunga, per ipotesi il 39,9% dei voti deve comunque andare a ballottaggio; le norme sulle minoranze linguistiche che non consentono - secondo i ricorrenti - la rappresentanza di tutte le minoranze riconosciute, ma solo di alcune. Nello specifico, i promotori mirano all'incostituzionalità della nuova legge elettorale, «perchè - spiegano - nei dettagli il testo non tiene conto dei principi della sentenza sul cosiddetto ”Pocellum”», in particolare nella parte che prevede «il premio di maggioranza».

In campo cittadini elettori e personaltà del mondo giuridico e politico
Il primo nucleo di ricorsi presentati oggi è destinato al allargarsi nei prossimi giorni. Mauro Beschi, referente del Coordinamento a Roma, ha confermato infatti che il comitato intende depositare le eccezioni di costituzionalità in tutti i distretti di Corte d'Appello del Paese entro i primi dieci giorni di novembre. I ricorsi, predisposti da un pool di avvocati coordinato da Felice Besostri e Mauro Sentimenti, daranno materialmente presentati e firmati da singoli cittadini, in qualità di cittadini elettori, cui si assoceranno varie personalità del mondo giuridico e politico. Besostri è stato tra gli autori del ricorso sfociato poi nella dichiarazione di incostituzionalità del “Porcellum”, la legge elettorale in vigore prima dell'Italicum.

Presentati in Cassazione anche due referemndum abrogativi
Oltre ai ricorsi alle Corti d’appello, il Coordinamento per la Democrazia costituzionale ha presentato oggi alla Corte di Cassazione anche due quesiti per l'effettuazione di altrettanti referendum abrogativi dell'Italicum. I quesiti riguardano la cancellazione della priorità assegnata alla figura dei capi-lista nei vari collegi con la facoltà loro concessa di candidature plurime e l'abbandono del meccanismo del premio e del ballottaggio.

Minoranza dem mobilitata
I ricorsi potrebbero diventare lo strumento scelto dalla minoranza Pd per tentare di “scardinare” per via giudiziale la riforma delettorale? Pù che un dubbio una certezza, almeno a giudicare dalle prime dichiarazioni degli esponenti più in vista dellopposizione interma al Partito democratico. Alfredo D’Attorre, per esempio, ha annunciato che pur aderendo al Coordinamento non firmerà i ricorsi di cui comunque condivide gli obiettivi, soprattutto nei punti che riguardano ballottaggio e premio di maggioranza. «Io, come diversi parlamentari, ho partecipato alle riunioni del Coordinamento condividendo le posizioni di critica sia alla legge elettorale che alla riforma costituzionale - ha spiegato oggi D’Attorre - Personalmente non ho firmato i ricorsi, ma li ritengo fondati e ne condivido lo spirito».

D’Alema: Italicum apre la strada a gravi rischi per il Paese
Schierato apertamente contro l’Italicum anche l’ex premier Massimo D’Alema , che nel corso di una presentazione ha accusato la nuova legge elettorale di «aprire la strada a rischi gravi per il Paese».Per D’Alema, «costruire il presidenzialismo con questa legge elettorale che fa scegliere i deputati al premier determina una situazione confusa e pericolosa». Quanto al ballottaggio «è ad altissimo rischio», perchè la legge elettorale «non è un vestito che ci si fa su misura, se no si rischia che lo si debba veder indossare a qualcun altro, e non sarebbe la prima volta».

Renzi in difesa della legge elettorale: «Darà «più certezza e stabilità»
La mossa dei giuristi anti Italicum non spaventa però il premier che da Lima, in Perù, dove è in visita ufficiale, ha difeso sia la riforma della legge elettorale che la riforma costituzionale destinate a dare «dare più certezze e stabilità» al quadro politico e sistituzionale italiano. «Il mondo sta cambiando a velocità impressionante e tutti i paesi devono fare sforzi per cambiare: tutti i paesi - ha insistito Renzi - hanno il dovere di darsi regole più efficaci perché gli imprenditori in particolare sanno che la certezza delle regole del gioco è una precondizione per lo sviluppo».

Ceccanti (Pd): ricorsi senza senso
Nettamente criticosull’iniziativa del Coordinamneto anche il costituzionalista ed ex senatore dem Stefano Ceccanti, che su twitter ha definito i ricorsi contro l'Italicum senza seno «né sul metodo né sul merito». «Sul metodo - argomenta - perché non c'è nessun procedimento elettorale in corso e quindi nessun caso concreto». «Per di più, sempre in termini di metodo, appena entrerà in vigore la riforma costituzionale, i parlamentari potranno ricorrere contro l'Italicum, un terzo dei deputati o un quarto dei senatori», aggiunge Ceccanti. Per quanto riguarda il merito, i ricorso sono «sbagliati perché la Corte costituzionale» con la sentenza del gennaio 2014 «chiedeva una soglia per il premio e di evitare liste bloccate lunghe», conclude.

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