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Un'interrogazione al ministro Alfano dopo le ultime intimidazioni all'imprenditore Calì

L'ultimo atto delle minacce ricevute dall'imprenditore palermitano, con attività anche a Milano, Gianluca Maria Calì, è una interrogazione parlamentare presentata il 22 ottobre dal senatore del Pd Giuseppe Lumia al ministro dell'Interno Angelino Alfano. L'interrogazione, con la quale Lumia chiede al ministro «se intenda verificare se il sistema di sicurezza su Calì risponda a requisiti vitali per impedire azioni violente contro l'imprenditore e la sua famiglia; quali attività intenda portare avanti per fare chiarezza sull'azione di Cosa nostra e delle sue collusioni istituzionali contro un imprenditore che ha denunciato e si è affidato allo Stato», si è resa necessaria dopo l'ennesima intimidazione subita.

L'imprenditore a Milano gestisce una concessionaria Bmw nella zona di viale Certosa. A partire dal 2010 è al centro di una lunga serie di minacce e intimidazioni mafiose. Le sue denunce hanno contribuito all'arresto di 21 affiliati al clan di Bagheria (Palermo). Sempre in Sicilia, nel 2011, Calì ha aperto una nuova concessionaria ad Altavilla Milicia (Palermo). In questa località sono state rubate diverse auto poi date alle fiamme e si sono presentati uomini del clan per la classica richiesta estorsiva attraverso la formula degli «aiuti per i carcerati». Calì è finito sotto tutela dei carabinieri di Palermo, oggi ha una vigilanza discreta delle Forze dell'ordine e si sposta su una macchina blindata. Calì ha anche comprato all'asta di una banca una villa a Casteldaccia (Palermo, che apparteneva al boss di Bagheria Michele Aiello e allo storico padrino di Cosa nostra Michele Greco, detto “il papa”. Anche per questa vicenda inizia una lunga serie di intrighi e intimidazioni, minacce sempre denunciate dall'imprenditore.

La scorsa settimana Calì ha denunciato al Commissariato milanese di Porta Genova visite sospette alla scuola dei figli di 6 e 7 anni. Una Mercedes nera con i vetri oscurati a bassa velocità – ha fatto mettere a verbale Calì – è arrivata nei pressi della scuola dei figli durante l'orario di uscita (circa alle ore 16.50). Il passeggero ha abbassa il vetro e si è rivolto alla baby sitter incaricata di prendere i bambini all'uscita di scuola. Un uomo con capelli scuri, la pelle abbronzata e un accento siciliano molto marcato le si è rivolta chiedendole se i bimbi fossero i figli di Calì.

La baby sitter, comprendendo che qualcosa non andasse nel verso giusto e guardando nell'auto sentì la voce artificiale del navigatore satellitare che comunicava al guidatore l'arrivo a destinazione. Subito dopo rispose che quelli erano i suoi figli. Questo particolare – ricorda Lumia nella sua interrogazione parlamentare – richiama alla mente la vicenda di Sergio Flamia, boss del clan di Bagheria che fece visita a Calì, allora titolare della sua concessionaria Calicar, nel 2011. Il 14 luglio, il 3 e il 4 ottobre 2011 Flamia si presentò nei locali della sua concessionaria di macchine all'uscita dello svincolo autostradale di Altavilla Milicia. Cercava il titolare che in tutte e tre le occasioni si inventò una scusa per non incontrarlo. Il 26 ottobre un uomo, spacciandosi per finanziere, si rivolge alla moglie di Calì nell'agenzia di pratiche automobilistiche della donna. Rimane in ufficio per 31 minuti, poi sparisce 30 secondi prima che arrivino tre volanti della polizia. Nei filmati delle telecamere sembra notarsi anche una pistola. La speranza è che la risposta del ministro arrivi presto.

r.galullo@ilsole24ore.com

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