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inchiesta “dama nera”

Anas international, sotto la lente dei giudici presunto “sistema” per creare fondi neri

Movimentazioni di denaro attraverso Anas e Anas International per la costituzione di presunti “fondi neri”. Il filone d'indagine della Procura della Repubblica di Roma è esplosivo. Perché negli atti dell'inchiesta “Dama nera” saltano fuori due diversi esposti che fanno luce su un sospetto “sistema” per creare provviste di denaro segrete. Le denunce sono riportate negli atti del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, che le ritiene «collimanti» alle «condotte illecite emerse» a carico della presunta organizzazione criminale radicata nell'ufficio coordinamento tecnico di Anas, capeggiata dalla dirigente Antonella Accroglianò.

Accertamenti in corso su Ciucci e Bajo
Nelle accuse, che gli investigatori stanno analizzando con attenzione, si fanno i nomi (formalmente non indagati) dell'ex presidente dell'ente, Pietro Ciucci, e del dirigente Alfredo Bajo, che gestirebbe «l'estero come fosse casa sua» e che recentemente è stato confermato amministratore delegato di Anas International Enterprise. C'è da dire che gli accertamenti potrebbero provare l'insussistenza delle accuse per Ciucci e Bajo e, dunque, essere infondati. Tuttavia, al momento le verifiche procedono senza sosta.

Società di comodo e assunzioni di amici
Nel primo esposto, del 14 marzo 2013, «viene posta l'attenzione su una “cricca composta da Ciucci e dai suoi fedelissimi amici” che, asseritamente grazie al favore» di un ex «ministro commetterebbe» presunte «malefatte ai danni dell'Anas spa». Si parla della costituzione «di società all'estero con amici» ma anche di «soldi affidati a banche di amici o fratelli», «assunzioni per pochi intimi» e «affidamento di lavori» sempre «agli stessi». Le accuse sono anche su un terzo alto funzionario di Anas, che «ha creato fondi neri» e che gestirebbe «tutto a livello familiare». Nel secondo esposto si fa riferimento sempre alla costituzione di fondi neri ma anche tangenti, attraverso il presunto utilizzo di Anas International.

Nuova inchiesta sull’ammodernamento della SS 275
L'indagine, dunque, presto potrebbe riservare nuove e più interessanti sorprese. Intanto una nuova grana giudiziaria piomba su Anas. Un'inchiesta per l'ammodernamento della Statale 275 che collega Maglie a Santa Maria di Leuca (in Puglia) in cui sono stati indagati con Ciucci anche gli alti funzionari di Anas Puglia Giacinto Mazzucca e Claudio De Lorenzo, il commissario straordinario pro-tempore del Consorzio Sisri Antonio Salvatore Sansò e la legale rappresentante del Consorzio Prosal Rosa Palma.

Affidamento diretto dell’appalto sotto la lente dei giudici
Il filone nasce alla Procura della Repubblica di Roma ma recentemente è stato stralciato per competenza territoriale all'ufficio requirente di Lecce. Nel mirino del tribunale capitolino è finito l'affidamento diretto dell'appalto. Stando al capo d'imputazione, come formulato alla Procura di Roma, sarebbe stata commessa una truffa aggravata «mediante accredito delle somme relative ad attività di progettazione dei lavori di ammodernamento della statale 275 Maglie-Leuca, somma accreditata da Nas al Consorzio Sisri sul conto corrente postale n. 1102083, acceso presso la Banca Popolare Pugliese, filiale di Lecce, e da questo parzialmente girato al consorzio Prosal, subappaltatore, somme frutto di un artificioso ricorso ad affidamento a trattativa privata e successivo subappalto in violazione delle vigenti normative relative agli affidamenti di appalti pubblici di servizi e opere pubbliche».

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