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Expo chiude i battenti, Mattarella: «Sfida vinta dall’Italia…

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la cerimonia di chiusura

Expo chiude i battenti, Mattarella: «Sfida vinta dall’Italia unita in un impegno comune»

L'Expo di Milano ha chiuso i battenti. Alla cerimonia conclusiva, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha posto l’accento sull’atmosfera di festa della manifestazione, che lascia in eredità speranze ed energie positive, e agli italiani un nuovo spirito civico: «L’Expo offre al mondo un ponte verso futuro migliore». «L'Esposizione - ha detto Mattarella - ci lascia una importante eredità, frutto del confronto che è riuscita a promuovere e delle speranze che ha messo in campo. La giornata di oggi, insomma, non è un addio ma un passaggio», e «l'inizio di un nuovo impegno civico».

«Vinto la sfida perché uniti»
«La sfida» di Expo «non è stata vinta da qualcuno contro qualcun altro. È stata vinta da un'Italia che, quando si unisce in un impegno comune, evitando che le naturali diversità producano eccessi di antagonismo, sa esprimere grandi doti e mostrare al mondo le sue originali qualità», ha aggiunto il capo dello Stato, esortando il paese a soddisfare la richiesta di Italia da parte del resto del mondo. C'è infatti «una grande domanda di Italia. Di bellezza italiana, di cultura italiana, di gusto italiano», e quindi «è bene impegnarsi per appagare questa attesa che si rinnova, affinando sempre più le nostre vocazioni, a partire da quella europea».

«Italia sani fratture anziché approfondirle»
Mattarella ha poi insistito sul far tesoro del messaggio profondo che è possibile ricavare dal successo dell’Expo 2015. Ovvero, che «l'Italia vince se è consapevole del valore della sua unità, se è capace di sanare le fratture anziché approfondirle». L’Esposizione che ha attirato a Milano milioni di visitatori «ha dato una prova ulteriore di quanto grandi siano le cose che ci uniscono, superiori a quelle che legittimamente ci separano». Per questo «il nostro dibattito pubblico, per essere maturo e riconquistare credibilità e fiducia, non può oscurare le sinergie e i terreni di convergenza, pena un generale impoverimento. Il capo dello Stato ha anche ringraziato il commissario Sala per il suo lavoro e «i governi che si sono succeduti dalla presentazione della candidatura per l'Expo 2015», i sindaci, i presidenti di Regione, il comitato organizzatore, a tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita dell'Esposizione, ad iniziare dalle migliaia di volontari

Sala: successo italiano, staccati oltre 21,5 mln di biglietti
«Da Michelle Obama alla maestra siciliana tutti sono usciti di qui con la certezza che quando gli italiani si mettono a fare le cose le sanno fare bene», ha commentato il commissario unico dell'evento, sintetizzando l'eredità della manifestazione che ha visto oltre 21,5 milioni di visitatori. Un bel traguardo, ha sottolineato Sala nel pomeriggio, «anche considerato da dove siamo partiti» (vedi cantieri in corso e padiglioni da finire fino alla vigilia dell'inaugurazione): «È stata un'operazione culturale, per la gente è stata una occasione di confronto col mondo». Sala ha rivendicato il successo della manifestazione anche nel suo intervento alla cerimonia finale. «Abbiamo conquistato il mondo», ha sottolineato dal palco, garzie a creatività, accoglienza e organizzazione, ma soprattutto «lo abbiamo conquistato con la prova di civiltà che siamo stati capaci di esprimere».

Bracco: «Con Albero della vita l’Italia ha davvero fato goal»
Diana Bracco, commissario generale di Padiglione Italia e presidente Expo, ha invece messo in risalto il successo dell'Albero della Vita, ideato dal creativo Marco Balich e diventata la bandiera dell'esposizione universale 2015 come la Tour Effeil di Parigi lo fu per l'edizione del 1889: «è il simbolo del ritrovato orgoglio italiano». «Con la mostra dell'Identità Italiana e l'Albero della Vita l'Italia ha davvero fatto goal», ha spiegato Bracco, evidenziando che «il nostro Albero è diventato un'icona mondiale. Una grandiosa costruzione simbolo del ritrovato orgoglio italiano. Con i suoi giochi di luci, acqua e con le sue straordinarie musiche italiane ha incantato ed emozionato capi di Stato, presidenti, principi e regine di ogni continente».

Red carpet delle autorità per la cerimonia conclusiva
Nel tardo pomeriggio, la cerimonia conclusiva alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella è stata preceduta da una sfilata di autorità sul red carpet steso alla destra del palco. In passarella la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, la più fotografata, il ministro dell’Africoltura Maurizio Martina e della Difesa Roberta Pinotti. Presente anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e le autorità locali: il sindaco di Milano Pisapia, il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni e il cardinale Angelo Scola. Molta curiosità per il prefetto Francesco Paolo Tronca, appena nominato commissario a Roma. Fra gli ultimi è arrivato il critico Vittorio Sgarbi che ha curato diverse iniziative per Expo. Il presidente Sergio Mattarella è invece entrato da un passaggio più lontano ai giornalisti, che hanno visto solo sfilare il corteo di auto.

Giannini: «Questa è l’Italia in cui crediamo»
Nel corso della giornata, il lascito dell'Expo è stato al centro del dibattito politico, in una gara a sottolineare gli effetti positivi per il paese e per gli italiani. Per la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini ciò che resta è la consapevolezza di «uno straordinario successo, frutto della tenacia e della determinazione del presente e della lungimirante ambizione del passato, cioè dell'Italia in cui crediamo». Un messaggio positivo di cui sarano ambasciatori i «cinque milioni di studenti, tra Italia e Paesi esteri, dalla scuola dell'infanzia all'università, sono stati impegnati in progetti didattici e iniziative legati all'Esposizione».

Martina: con 1,5 mln di firme per Carta Milano missione compiuta
Annunciando il superamento delle 1,5 milioni di firme per la Carta di Milano il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha invece parlato di “missione compiuta” per il documento che «ha assolto al suo compito: riempire di significato e di responsabilità la piattaforma espositiva, provocare animate discussioni, impegnare cittadini, associazioni, imprese e istituzioni a riflettere sulla sfida della sicurezza alimentare più di quanto non abbia mai fatto una esposizione in tutta la sua lunga storia». Tra i firmatari molti i capi di Stato e di governo: e i premi Nobel: oltre al premier Matteo Renzi, anche Angela Merkel, Francois Hollande, Dilma Rousseff, Evo Morales, Akie Abe, Alassane Ouattara, Amartya Sen e Shirin Ebadi.

Sangalli: per Italia e Milano di nuovo un rolo centrale
Soddisfatto ed entusiasta del successo anche Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio e di Confcommercio Milano: Expo 2015 «ha ridato all'Italia e a Milano un ruolo centrale a livello globale». A dirlo, secondo Sangalli, non solo gli oltre 21 milionni di visitatori, ma gli oltre 40mila incontri d'affari con imprese straniere che si sono svolti nella cornice dei padiglioni espositivi e soprattutto «l'alleanza e il gioco di squadra tra pubblico e privato che ha permesso di ottenere un successo che non era per nulla scontato».

In fila per 2 ore e 45 minuti: pazienza dei visitatori fattore di successo
Ancora numeri nella prima indagine relativa al bilancio dell'evento elaborata da Coldiretti/Ixe' e presentata oggi al Forum sull'eredità dell’Expo. Con una media stimata di due ore e quarantacinque minuti trascorsi in fila, la pazienda dei visitatori di Expo si conferma uno dei fattori che più hanno contribuito al successo della manifestazione, come conferma il giudizio positivo espresso dall'88% degli intervistati. Le lunghe code, giudicate dal 73% dei visitatori come il principale aspetto negativo, danno in realtà la dimensione del successo. Nell’insieme, il 52% dei visitatori ha passeggiuato per i padiglioni solo una volta, il 35% due volte, l'11% tre volte ed il 2% ben quattro volte durante i sei mesi dell'Esposizione. Appena il 6% dei visitatori si è presentato da solo mentre la grande maggioranza del 55% si è presentato ai tornelli con il partner.

Dall’Unione europea oltre 650mila visitatori
Il successo dell'Expo si rispecchia nei numeri sulla partecipazione, positivi ben oltre le attese. Dall'Unione europea sono arrivati infatti oltre 650mila visitatori e 840 volontari, mentre erano targati Ue circa 230 eventi dedicati al dibattito scientifico sulla nutrizione e la sicurezza alimentare cui hanno preso parte circa 30mila esperti del settore. Una quarantina, fra capi di Stato, di governo e ministri in visita al Padiglione dell'Ue, oltre a 14 commissari europei e 100 Parlamentari europei. Sono i numeri che raccontano la partecipazione dell'Unione europea a Expo Milano 2015.

“Miglior padiglione”, gli archietti premiano il Regno Unito
Il premio per il miglior padiglione di Expo 2015, assegnato oggi nel corso di una cerimonia alla Triennale di Milano, è andato al padiglione del Regno Unito. Il riconoscimento è stato assegnato dalla giuria del premio “Le architetture dei padiglioni di Expo Milano 2015”, promosso da In/Arch, Ance, Consiglio Nazionale degli Architetti, Federcostruzioni e Oice, con il coordinamento e supporto di Ppan comunicazione e networking per il costruito. Progettato da Wolfgan Buttress, il padiglione inglese è stato scelto per «aver saputo sapientemente rispondere alle attese di un'architettura comunicativa, leggera, innovativa, senza tralasciare i dettagli costruttivi e l'interdisciplinarietà delle professioni e delle competenze coinvolte». Tra tutti, spiega il presidente della giuria Gabriele Del Mese, «è quello che meglio ha interpretato il tema di Expo, attraendo visitatori di giorno e di notte anche grazie a un interessante gioco di luci che riproduce un alveare monitorato costantemente dalla Nottingham Trent University».

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