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Unicredit, annullato il sequestro dei documenti di Palenzona. Cda…

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tribunale del riesame

Unicredit, annullato il sequestro dei documenti di Palenzona. Cda conferma la fiducia ai suoi manager

  • –di Marco Ferrando

Il 23 aprile 2015 “non fu approvato alcun piano di ristrutturazione” che riguardava il debito dell'imprenditore Andrea Bulgarella con Unicredit, poiché “il competente comitato della banca, relatore Verardi, richiese la ripresentazione della proposta ponendo alcune puntuali condizioni”.

Così i giudici del tribunale del riesame di Firenze nell'ordinanza con cui hanno accolto la richiesta di dissequestro di atti e documenti di Palenzona, indagato con l'imprenditore in un'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Firenze. “Neppure concretamente – aggiunge poi il riesame – appaiono prospettati gli artifici e raggiri posti in essere che possano avere indotto in errore (o avrebbero potuto indurre in errore, ipotizzando il delitto tentato) gli organi deliberanti della banca, che appaiono invece avere valutato di volta in volta le condizioni ritenute opportune per gestire il debito maturato dalle imprese del gruppo Bulgarella sulla base degli elementi rappresentati, di cui neppure si ipotizza la non corrispondenza alla realtà. La conclusione non può dunque che essere nel senso della non sussistenza del fumus del reato di truffa e di quello di associazione per delinquere”. Anche perché per UniCredit Bulgarella era “pulito”: “La considerazione di cui godeva non era certamente quella di un imprenditore colluso con la mafia, ma l'esatto contrario”, scrive il Riesame.

La fiducia della banca
A dieci giorni da un'attesa revisione del piano industriale, il ceo Federico Ghizzoni puntava a chiudere la scomoda “pratica Bulgarella” in settimana, così per oggi alle 14,30 era già stato convocato un comitato nomine allargato a tutto il consiglio (e al collegio sindacale), visto un ordine del giorno che comprendeva l'esame dell'audit interno e gli interventi di Palenzona e del cro Massimiliano Fossati, anche lui tra gli indagati. Al termine della riunione, nei piani del ceo, si sarebbero prese le decisioni del caso: il Riesame, di fatto, ha reso tutto più facile e così a valle del comitato si è riunito anche l'intero cda, ad archiviare definitivamente (almeno per il momento) la vicenda.

“Preso atto delle informazioni ricevute ed esaminate le risultanze documentali acquisite, il Comitato, all'esito di un ampio confronto cui hanno contribuito anche i Consiglieri e Sindaci intervenuti in qualità di ospiti, ha ritenuto non sussistere alcun elemento fattuale che possa mutare il giudizio di idoneità a ricoprire le rispettive cariche”, recita una nota diffusa in serata dalla banca. Concluso l'audit, il cda “ha accolto la proposta formulata dal Comitato e ha ribadito la piena fiducia nell'operato di tutti i propri esponenti”.

Confermati i sequestri all'imprenditore Bulgarella
Lo stesso tribunale del Riesame ha invece confermato i sequestri relativi alla contestazione di appropriazione indebita nei confronti dell'imprenditore Andrea Bulgarella, di origine siciliana ma da anni in attività a Pisa. Palenzona è indagato in un'inchiesta della Dda del capoluogo toscano: secondo la Procura il vicepresidente di Unicredit avrebbe “salvato” Bulgarella dal debito da 60 milioni di euro contratto con l'istituto bancario. Gli inquirenti ipotizzano che l'imprenditore sia vicino ad ambienti mafiosi.

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