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Tronca: «Per Roma punterò sul gioco di squadra»

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neo commissario al campidoglio

Tronca: «Per Roma punterò sul gioco di squadra»

Guidare Roma da commissario straordinario come già Milano da rappresentante del governo: lavorando in squadra. Perché, spiega il prefetto uscente di Milano Francesco Paolo Tronca, scelto dal premier come commissario di Roma per il dopo Marino, «da soli non si riesce a raggiungere risultati importanti ed è presuntuoso pensare di risolvere i problemi da soli». Quindi, spiega Tronca nella sua prima conferenza stampa dopo la nomina, «bisogna creare una squadra efficiente e coordinarla e gestirla bene, poi la squadra raggiungerà il risultato».

Incontrare Marino? «Non so, vedremo»
In Campidoglio, prosegue il neo commissario che dovrà guidare la città verso il voto amministrativo della prossima primavera, «continuerò ad adottare sicuramente un metodo di squadra nel quale ho sempre creduto e che mi ha aiutato a risolvere grosse emergenze quando ero capo dipartimento dei Vigili del Fuoco, dal terremoto dell'Aquila all'incendio terribile di Viareggio, ai morti di Genova, delle 5 Terre, la Costa `Concordia´, il terremoto dell'Emilia, la strage di Giampilieri, i morti di Soverato». Per la nuova sfida, il neo commissario non mostra preoccupazioni particolari, ma «solo il desiderio di entrare in questa responsabilità con un approccio di grande umiltà». «Non so ancora se incontrerò Ignazio Marino», aggiunge Tronca, che come molti funzionari del suo livello ha già auto in passato esperienze di commissariamento, «e in nessuna di quelle occasioni ho mai incontrato il sindaco. Non so, vedremo».

Expo, per Milano si chiude fase esaltante. Per evento sicurezza al massimo
Incontrando i giornalisti al termine della riunione del Comitato provinciale sull'ordine e la sicurezza Tronca parla anche dell’esperienza Expo in vista della cerimonia conclusiva di questa sera. Per Milano - che con Tronca in Prefettura ha visto i sei mesi di presidenza italiana del Consiglio europeo, quindi il vertice dell'Asem seguito dall'Expo - «si chiude una fase importante, estremamente esaltante, che produrrà effetti di lunga durata e benefici per tutto il territorio per diversi anni».. «I riflettori su Milano si spengono questa notte alle 24 -aggiunge - ma mi auguro e sono sicuro che rimarranno accesi a lungo su questa città. I turisti che nei prossimi mesi verranno in Italia avranno senz'altro il desiderio di vedere anche Milano. Non possono non averlo». Soddisfazione anche per come si è riusciti a gestire «in piena sicurezza» un evento «durato ben sei mesi». Un'impresa importante, conclude, «che si è concretizzata con livelli di sicurezza sempre al massimo. C'è chi temeva una militarizzazione dell'evento ma così non è stato, anzi i militari hanno contribuito a dare l'immaagine di un'Italia perfetta e anche elegante».

Per Marino passeggiata e gelato in centro
Per Ignazio Marino, da ieri sera ex sindaco della Capitale, la prima giornata da primo cittadino decaduto passa invece tra una passeggiata, dalla sua abitazione dietro al Pantheon fino al Campidoglio e, nel pomeriggio, un gelato in centro, vicino a Montecitorio. «Sono orgoglioso del lavoro fatto in questi due anni» e «non ho programmi di morte imminente, questa è la mia città», il commento di questa mattina rivolto ai giornalisti. A chi gli chiede cosa pensi del commissario Francesco Tronca, risponde in maniera concisa: «Non sono decisioni che spettano a me ma al governo». Dice poi di non avere «programmi di morte imminente», e racconta di aver ricevuto la solidarietà di diversi esponenti del Pd, che lo ghanno cercato nelle ultime ore «per parlarmi a livello personale. Ho grande stima di loro per le parole che hanno usato».

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