Un mercato da nove miliardi di euro l’anno nell’Europa a 28 che incide sul Pil dell’Unione europea per lo 0,07%. Sono i numeri del grande colosso della contraffazione elaborati da Transcrime, il centro di ricerca di Criminologia dell'Università Cattolica di Milano e dell'Università degli Studi di Trento che ha pubblicato uno studio, curato da Serena Favarin, Marco Dugato e Diana Camerini, sui mercati della contraffazione in Europa. Dallo studio, che potete integralmente leggere a questo indirizzohttp://goo.gl/0naoh8, emerge che mediamente ogni cittadino dell’Unione europea spende 528 euro per acquistare beni contraffatti. Le categorie merceologiche prese in esame dalla ricerca di transcrime sono dieci: cibo e bevande non alcoliche, abbigliamento, profumi e articoli per la cura della persona, prodotti farmaceutici e medicamenti, scarpe, gioielli e orologi,giochi e articoli per il tempo libero, apparecchi elettrodomestici, strumenti informatici e per le telecomunicazioni, supporti di registrazione. «Abbiamo provato a fare una stima - dice Serena Favarin - per cercare di definire la portata di questo tipo di mercati. In questa ricerca non abbiamo approfondito i collegamenti con la criminalità organizzata».
Andando a vedere nel dettaglio la spesa aggregata per merce contraffatta per singolo Paese troviamo al primo posto in Europa la Spagna con 1,847 miliardi speso ogni anno, al secondo posto la Francia con una spesa di 1,196 miliardi l’anno, al terzo la Germania con 968 milioni l’anno, al quarto l’Inghilterra con 920 milioni l’anno e al quinto posto l’Italia con 918 milioni l’anno. «Ovviamente - continua Serena Favarin - questo dato è condizionato dalla grandezza del paese e dal numero di abitanti. Per avere un’idea più precisa va considerato quanto incide la spesa totale sul Pil nazionale». E in questo caso le cose certo cambiano considerato che al primo posto troviamo la piccola Lituania dove i cittadini spendono 103 milioni l’anno ma con un’incidenza sul Pil dello 0,4%. Al secondo posto invece la Bulgaria: la spesa complessiva dei cittadini per merce contraffatta è di 100 milioni l’anno con un’incidenza sul Pil nazionale dello 0,3 per cento. Al terzo posto c’è Cipro con 54 milioni di spesa annua e un’incidenza dello 0,3 per cento sul Pil. Tra i grandi Paesi europei la spesa per merce contraffatta in Spagna incide sul Pil per lo 0,2%, in Francia per lo 0,1%, in Germania l’incidenza è irrilevante, in Italia e in Inghilterra per lo 0,1 per cento.
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