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Mafia Capitale: prime quattro condanne con rito abbreviato. Odevaine ai…

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il 5 novembre via al processo per altri 46 imputati

Mafia Capitale: prime quattro condanne con rito abbreviato. Odevaine ai domiciliari

Prime condanne per i quattro imputati coinvolti nell'inchiesta Mafia Capitale che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato, davanti al gup Anna Criscuolo. Una pena di 4 anni è stata stabilita dal giudice per Emanuela Salvatori, ex funzionaria del comune e responsabile dell'attuazione del Piano Nomadi di Castel Romano accusata di corruzione.
Emilio Gammuto, accusato di corruzione, per il quale è stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso, è stato invece condannato a 5 anni e quattro mesi. Raffaele Bracci e Claudio Gaudenzi, considerati vicini a Massimo Carminati e accusati di usura, sono stati invece condannati a 4 anni di reclusione.

Il 5 novembre via al processo per altri 46 imputati
L'avvio del processo con 46 imputati, tra cui Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, è previsto per il 5 novembre. La prima udienza è stata fissata nell'aula Occorsio della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio.

Odevaine ai domiciliari
Intanto a due giorni dall'inizio del processo Mafia Capitale, Luca Odevaine, ex membro del tavolo nazionale sui migranti, va agli arresti domiciliari. Accusato di corruzione, era detenuto nel carcere di Terni. La decisione è stata presa dal presidente della X Sezione penale, Rosanna Ianniello, dopo il parere favorevole dei pm.

Per altre cinque persone rito abbreviato
Altre cinque le persone che verranno giudicate con rito abbreviato nell'ambito del processo al `Mondo di mezzo´. Tra di essi, con udienza fissata al 26 novembre, oltre all'ex assessore capitolino alle Politiche sociali Daniele Ozzimo, ci sono: l'ex consigliere comunale di Centro Democratico, Massimo Caprari; Paolo Solvi, collaboratore dell'ex presidente del municipio di Ostia Andrea Tassone; e Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine, ex componente del tavolo di coordinamento per i rifugiati del Viminale arrestato nel corso delle indagini.
Per tutti l'accusa è di corruzione. Il 26 novembre il gup Alessandra Boffi deciderà anche sulla costituzione come parti civili presentata, nel processo a Ozzimo, da Pd, Comune di Roma, Regione Lazio, Ama (l'azienda romana dei rifiuti), Cittadinanzattiva e altre associazioni.

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