Il promotore di giustizia vaticano, in seguito a un rapporto dell'Autorità di informazione finanziaria, ha indagato Gianpietro Nattino per operazioni di compravendita titoli e transazioni, e per questo ha chiesto la collaborazione a Italia e Svizzera, tramite rogatorie. Lo ha riferito padre Federico Lombardi.
«Ribadisco di aver sempre operato nel pieno rispetto delle normative in vigore, con la massima trasparenza e correttezza. Sono ovviamente a disposizione delle Autorità competenti per fornire ogni chiarimento». È quanto dichiara il presidente di Banca Finnat, Giampietro Nattino commentando la notizia di presunte indagini avviate dall'ufficio del promotore di giustizia del Tribunale Vaticano.
Il nome di Nattino era emerso ieri in un rapporto di «investigatori del Vaticano», pubblicato in esclusiva dal sito di Reuters, relativo ad «eventuale riciclaggio di denaro, insider trading e manipolazione del mercato» in cui sarebbe stata utilizzata l'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica che gestisce finanze ed immobili d'Oltretevere.
Il rapporto, di 33 pagine, sospetta che l'Apsa sia stata utilizzata da persone estranee al Vaticano, con eventuale complicità di personale Apsa, in violazione dei propri regolamenti. In particolare, gli investigatori finanziari vaticani hanno evidenziato un “portfolio” che sarebbe stato relativo a Gianpietro Nattino, presidente di Banca Finnat Euramerica SpA, il cui contenuto “oltre 2 milioni di euro” sarebbe stato trasferito in Svizzera poco prima che in Vaticano fossero introdotte le nuove leggi contro il riciclaggio.
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