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Frenata dei governatori sul nuovo Piano vaccini da 620 milioni. E il Mef…

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il Mef chiede il rinvio dell’intesa

Frenata dei governatori sul nuovo Piano vaccini da 620 milioni. E il Mef chiede il rinvio dell’intesa

Battuta d’arresto per il Piano nazionale vaccini 2016-2018. Prima è arrivato il via libera della Conferenza delle Regioni “condizionato” all’apertura di un tavolo per chiarire le priorità e le risorse. Poi, a suggello, la la richiesta esplicita di rinvio formulata dal ministero dell’Economia per bocca del sottosegretario Pier Paolo Baretta in Conferenza Stato-Regioni, dove oggi il documento è approdato. «La richiesta è motivata da ragioni tecniche», ha detto Baretta. «Il testo è complesso e il tempo per analizzarlo è stato scarso».

Un piano da 620 milioni di euro
Il nodo è evidentemente quello dei fondi in campo. Il piano è infatti ambizioso: vale 620 milioni di euro per ampliare l’offerta di vaccinazioni per bambini e adulti, inserire nei livelli essenziali di assistenza il calendario vaccinale aggiornato e soprattutto richiamare tutti, dai medici alle famiglie, a combattere paure e disinformazione. Sia introducendo attraverso «una normazione aggiornata» l’obbligo di certificazione dell’avvenuta vaccinazione dei bambini che frequentano la scuola, sia sostenendo «a tutti i livelli il senso di responsabilità degli operatori sanitari» e «prevedendo adeguati interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza». In particolare, il documento propone che siano «concertati percorsi di audit e revisioni tra pari, con la collaborazione degli ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali che possano portare anche all’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali se se ne ravvisa l’opportunità». Un’intenzione che aveva già scatenato polemiche con i sindacati dei camici bianchi.

Nascerà un tavolo Regioni-ministero
«Deduco - ha spiegato il presidente dei governatori Sergio Chiamparino - che alla base della richiesta di rinvio ci siano approfondimenti di carattere economico. Noi abbiamo formulato un’intesa con la proposta di costituire un tavolo con lo Stato per valutare sia la priorità sia la sostenibilità finanziaria». «Abbiamo proposto, e il ministero è d’accordo, un tavolo di monitoraggio tra Regioni e ministero della Salute», gli ha fatto eco Sergio Venturi, coordinatore degli assessori regionali alla Sanità e assessore in Emilia Romagna. «Ora si tratta di applicare il Piano, valutando gli aspetti economici e le priorità da raggiungere».

Le preoccupazioni sulle coperturevaccinali
Sul tema vaccinazioni la guardia resta altissima. Preoccupano i recenti dati ministeriali sulle coperture vaccinali: sono al di sotto del 95% le vaccinazioni per poliomielite, difterite, tetano, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B. Sono addirittura sotto l’86% quelle (soltanto raccomandate) contro il morbillo, la parotite e la rosolia. Gli appelli al rafforzamento delle politiche vaccinali negli ultimi mesi si sono sprecati. In prima linea la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che ha più volte stigmatizzato la «psicosi anti-vaccini». La copertura vaccinale, ha ammonito il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi, è «al limite della soglia di sicurezza», perciò è «improcrastinabile».

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