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Mafia Capitale, la Procura deposita 33 nuovi atti. Cantone:…

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LA maxinchiesta romana

Mafia Capitale, la Procura deposita 33 nuovi atti. Cantone: «Prevenzione alla corruzione non solo nei processi»

Non ci sono solo le 800 pagine della relazione prefettizia della Commissione di accesso, ormai desecretata da qualche giorno. Tra gli atti che la Procura ha annunciato di aver depositato ieri, alla fine della prima udienza del processo a «Mafia Capitale», c'è il risultato di tutto un lavoro investigativo che copre questi ultimi mesi, a cominciare da una serie di informative redatte dai carabinieri del Ros tra cui quella, datata 12 ottobre, denominata «Erogazione fondi Municipi».

I nuovi documenti sono 33
In tutto, comunque, sono 33 i nuovi documenti messi a disposizione delle difese e dei giudici della decima sezione penale del tribunale. Tra le carte depositate dai pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli c'è un rapporto dell'Anac del 7 agosto scorso, firmato dal presidente Raffaele Cantone con l'esito dell'acquisizione documentale effettuato tre settimane fa al Dipartimento tutela e ambiente del Comune di Roma e al Municipio X (quello di Ostia). Non manca il verbale dell'ultimo interrogatorio reso il 19 ottobre nel carcere di Terni da Luca Odevaine, l'ex componente del Tavolo di Coordinamento nazionale per l'accoglienza dei richiedenti asilo, ai domiciliari da qualche giorno proprio alla luce della collaborazione avviata con gli inquirenti. Oltre ad aver depositato integrazioni che consentirebbero una rilettura di intercettazioni telefoniche e ambientali, i Pm della Capitale hanno pure allegato carte relative alla gara Cup, sequestrata a una funzionaria della Regione Lazio, e gli atti del 2013 e del 2014 riguardanti gli appalti per il verde e i centri di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati.

Cantone, contro corruzione non solo processi
«Il processo Mafia Capitale è importantissimo ma resto dell'idea che la lotta alla corruzione non vada fatta solo attraverso i processi, servono dei meccanismi per evitare l'attività corruttiva». Parole del presidente dell'autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone a margine della presentazione del piano anticorruzione per la sanità. «Gli anticorpi - ha aggiunto Cantone - sono attività che responsabilizzano la amministrazione, come l'attuazione di un piano anticorruzione ben fatto. Ho promesso a me stesso - ha aggiunto il presidente rispondendo alla domanda sul perchè l'inchiesta non ha toccato la sanità - che non utilizzerò più la parola anticorpi, è una parola che cancellerò dal vocabolario. Il tema sanità non è stato sviscerato da Mafia Capitale perchè l'inchiesta riguardava il Comune, e la sanità non è tra le sue competenze».

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