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Fisco, Padoan: «Continueremo taglio tasse nel 2017 e oltre»

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videoINTERVISTA al financial times

Fisco, Padoan: «Continueremo taglio tasse nel 2017 e oltre»

Parla di fisco, liberalizzazioni, della flessibilità e spending review che non decolla. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan parla in una video intervista al quotidiano britannico Financial Times. L'Italia non sta solo beneficiando della svalutazione dell'euro e dello spread abbattuto dalla Bce, ma sta anche facendo la sua parte puntualizza il ministro dell'Economia. «Sì, l'Italia come molti altri gode di un ambiente esterno favorevole, ma fa la sua parte - spiega nell’intervista- non perdendo l'opportunità delle riforme». In Italia aggiunge «stiamo assistendo a una ripresa che crea lavoro e che non dà un contributo solo alla domanda interna di breve termine ma alla crescita potenziale di lungo termine». Il ministro riconosce che «il Quantitative Easing della Bce aiuta tutti i paesi dell'Eurozona, ma in Italia secondo me si registra un impatto aggiuntivo delle misure adottate da governo, da quelle strutturali, come il Jobs Act, a quelle fiscali, come i benefici per chi assume a tempo indeterminato».

Incentivare l'espansione delle piccole imprese, l'innovazione
L'Italia ricorda il ministro ha perso circa il 10 per cento di prodotto interno lordo durante la recessione, ora bisogna recuperarlo «con una migliore capacità produttiva, che è collegata alla produttività». Necessario a questo scopo incentivare l'espansione delle piccole imprese, l'innovazione, un sistema tributario più semplice, maggiore efficienza della Pa nonché investimenti infrastrutturali compresa la banda ultra larga.

Quello della Tasi non è l’unico taglio delle tasse
Non manca il riferimento al taglio delle tasse sulla casa. Una misura «alla Berlusconi?» si chiede retoricamente Padoan. «Può darsi. La mia risposta è, “mostratemi un qualsiasi taglio delle tasse che non abbia implicazioni politiche”» rivendica il titolare del dicastero di via XX settembre. Per il ministro non si tratta dunque, meramente, di «togliere terreno» alla coalizione di centrodestra in vista delle elezioni del 2018. «L'80% degli italiani è proprietario della casa in cui vive» chiarisce Padoan al quotidiano economico britannico in risposta alla critiche secondo cui sarebbe stato meglio ridurre le tasse sul lavoro. Inoltre quello della Tasi «non è l'unico taglio delle tasse. Abbiamo cominciato a tagliarle nel 2014, sul lavoro, sugli investimenti, e sulla casa. Sia le famiglie che le imprese ne beneficiano, e continueremo nel 2017 e oltre». In merito alla spending review, e alle dimissioni anche dell'ultimo commissario Roberto Perotti, Padoan dice che «abbiamo avuto tagli di spesa significativi nella precedente legge di bilancio, e in quella di quest'anno saranno pari a 8,5 miliardi. Continueremo su questa strada, è un po' meno di quanto messo a preventivo ma i tagli continuano»e oltre alle considerazioni economiche «c'è una decisione politica da prendere». Quanto alla crescita e al ruolo della Bce, c'è di più secondo Padoan: «in Italia si è visto l'impatto ulteriore di quanto deciso dal governo sul piano strutturale, ad esempio con il Jobs Act, e su quello fiscale, con benefici fiscali per chi assume».

Resistenze a concorrenza, ma direzione giusta
Tra i temi caldi per stimolare la crescita anche quello delle liberalizzazioni e delle tante resistenze alla concorrenza nel nostro Paese. Il governo non sta liberalizzando il solo mercato del lavoro: «nella legislazione sulla concorrenza ci sono delle resistenze, che credo siano fisiologiche, ma stiamo andando nella giusta direzione» dice al Financial Times rispondendo alla domanda se gli sforzi siano sufficienti sul fronte delle liberalizzazioni.

L’Italia non chiede a Ue troppa flessibilità
«Accade che in alcuni ambienti l'Italia sia vista come un Paese che sta chiedendo troppo. Rifiuto del tutto quest'argomentazione» spiega il ministro a proposito della maggior flessibilità chiesta a Bruxelles sui conti pubblici a fronte delle riforme.

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