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Per la scuola ultima tranche di assunti: entrano in 48.794

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Per la scuola ultima tranche di assunti: entrano in 48.794

Entra nel vivo la terza e ultima fase (la «C») del maxi piano di stabilizzazione di docenti precari previsto dalla Buona scuola: il ministero dell’Istruzione ha inviato ieri 48.794 proposte di assunzione, quelle che dovranno sancire l’esordio del cosiddetto «organico del potenziamento» (vale a dire, un surplus di insegnanti in più in ciascuna scuola, in media 6/7 persone, da utilizzare per ampliare l’offerta formativa).

I professori interessati, tra cui la moglie del premier, Agnese Renzi, chiamata su Lettere e Latino nei licei della provincia di Firenze, avranno tempo fino alle ore 15.59 del 20 novembre per accettare, per mail, il contratto a tempo indeterminato (chi rifiuta la proposta verrà depennato definitivamente dalle graduatorie di merito e ad esaurimento in cui è iscritto).

Nelle precedenti fasi del maxi piano assunzionale sono stati immessi in ruolo circa 38 mila docenti (in 7mila si sono dovuti spostare da Sud al Centro Nord); e anche per quest’ultima tornata, il Miur, stima una mobilità territoriale che oscillerà tra il 10 e il 15 per cento. Se verranno accettate tutte le quasi 49mila proposte di ruolo inviate ieri, il pacchetto complessivo di immissioni realizzato dal governo sfiorerà quota 87mila unità (un pò meno rispetto alle oltre 100mila annunciate - ciò è dipeso dalla carenza di candidati a coprire determinate cattedre, essenzialmente di materie scientifiche). Il costo dell’operazione è di circa 2,2 miliardi di euro a regime, già coperto con la precedente legge di stabilità. Soddisfatto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Stiamo invertendo rotta. Restituiamo alla scuola quello che le è stato tolto».

In realtà, la partita assunzionale non si fermerà qui: entro fine mese verrà bandito un nuovo “concorsone” da 63.700 posti per il prossimo triennio, a cui si aggiungeranno altre 30mila stabilizzazioni di insegnanti precari che residuano nelle graduatorie ad esaurimento. Entro il 2018, quindi, «saranno assunte oltre 180mila persone», ha detto il sottosegretario, Davide Faraone.

Ma a cosa serviranno i circa 49mila docenti del “potenziamento”? A rafforzare le attività didattiche. Ma anche per inclusione sociale, contrasto alla dispersione e apertura degli istituti, anche al territorio. Alla scuola primaria arriveranno oltre 18mila maestri in più (qui si aumenterà in particolare il tempo pieno); medie e superiori avranno invece a disposizione 7.500 professori “aggiuntivi” di area Socio economica, circa 8mila di area Artistica e musicale, 5mila di area Linguistica, oltre 4.600 di area Scientifica, più di 2mila rispettivamente per le aree Umanistica e Motoria, circa 1.500 per l’area Laboratoriale.

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