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Pil, il premier: segnali buoni, ma non ci basta.…

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Pil, il premier: segnali buoni, ma non ci basta. Confcommercio: «Sorpresa negativa»

L'ultimo dato sul Pil registrato oggi dall'Istat (+0,2% nel terzo trimestre 2015, + 0,9% sull'anno) conferma i «segnali positivi» che arrivano dall'economia italiana, ma non ci si puo' accontentare. Lo dice il presidente del consiglio Matteo Renzi in un messaggio al “Pmi day” di Confindustria: «Nel corso di questo anno si sono moltiplicati i segnali positivi. Ovviamente non ci basta, dobbiamo andare avanti perché c'è ancora molto da fare. Anche se la crescita dell'economia ha ritrovato il segno piu' nel 2015, non possiamo accontentarci».

La segreteria Pd: «Risultati tangibili» frutto della «ripartenza interna»
Il cauto ottimismo del premier, che promette di «restituire solidità al sistema e creare un clima di fiducia nuovamente stabile e robusto», detta la linea nei commenti al dato Istat targati maggioranza, mentre opposizione e parti sociali rilanciano le critiche all'esecutivo. Così dalla segreteria Pd leggono come positivo il dato Istat la presidente del Friuli Venezia Giulia e vicesegretaria del partito Debora Serracchiani, che parla di «risultati tangibili dopo le previsioni positive», che il parlamentare e Ernesto Carbone, che sottolinea in particolare come una crescita dello 0,9% (sul 2014) «non accadeva dal 2011», attribuendone il merito «soprattutto alla ripartenza interna. L ’economia è in ripresa grazie alle riforme, questo è una ulteriore conferma del lavoro fatto e della necessità di andare avanti con le riforme».

Barbieri (Mef) deluso: «Ma obiettivi annuali non sono pregiudicati»
Sempre nel Pd, il responsabile Economia del partito, Filippo Taddei, twitta a tinte rosa segnalando come la crescita annuale si avvicini ormai all'1%, «il miglior viatico per continuare a creare lavoro», mentre l’economista del Mef Marco Barbieri ammette la sua delusione ma ricorda che il rallentamento registrato dall’Istat « non pregiudica gli obiettivi annuali del Tesoro», perchè non contiene il settore dei servizi e sottostima l'effetto dei molti giorni lavorativi. E conclude: «Crediamo che la prima stima sarà aumentata a +0,3%», anche se ammette che «servirà un buon IV trimestre».

Vignali (Ap): «Abbiamo innescato la ripresa»
Nella maggioranza, si allinea all'ottimismo di palazzo Chigi anche Raffaello Vignali, capogruppo alla Camera di Area Popolare (Ncd-Udc), che “legge” i dati Istat come la conferma «che la strada delle riforme è quella giusta e che sta portando l'Italia fuori dalle secche della recessione. Tutti gli indicatori economici ci confermano che abbiamo innescato la ripresa».

Confcommercio critica: «Sorpresa negativa»
La stima preliminare del Pil nel terzo trimestre non piace invece all'Ufficio Studi Confcommercio, che affida ad una nota un commento in cui parla di «sorpresa negativa» che «rallenta la dinamica congiunturale dell'attività economica e che rischia di compromettere la possibilità di crescere oltre l'1% già nel 2015». Il quadro delineato dall'Istituto di statistica, ammette comunque il centro studi dei commercianti, non esclude che a cavallo del 2015-2016 «ci possa essere una significativa accelerazione della ripresa che potrebbe portare la variazione del Pil sopra le stime governative».

Consumatori: ancora sotto la dittatura dello zero virgola
Ben più critico, invece il commento dei consumatori. «Siamo ancora sotto la dittatura dello zero virgola. Non riusciamo ad andare oltre», lamentano oggi Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, commentano i dati sul Pil. «Questi dati - spiegano d'accordo nell'analisi - restituiscono l'immagine di un quadro economico ancora instabile, non slanciato verso la ripresa e la crescita come vorrebbero farci credere». Per le due associazioni «non bisogna abbandonare a sé stessi questi timidi segnali che provengono dagli scenari economici. È necessario, invece, intervenire con urgenza per imprimere alla nostra economia una vera svolta verso lo sviluppo».

Goldstein (Nomisma): «Rallentamento inatteso»
«Rallentamento inatteso». Questo il giudizio, in sintesi, del direttore generale di Nomisma, Andrea Goldstein secondo cui «per centrare l'obiettivo annuo del governo, un +0,9%, la crescita congiunturale dovrà tornare a salire in questo ultimo trimestre». In altre parole, osserva Goldstein in una nota, « le vendite di Natale andranno seguite con particolare attenzione». Guardando ai numeri del Pil, lo +0,9% registrato dall’Istat nei confronti del terzo trimestre del 2014 corrisponde all'incremento più alto dal secondo trimestre del 2011, ossia da oltre quattro anni, aggiunge il dg Nomisma. Nel complesso, poi, l'attività economica sembra finalmente poter contare sul sostegno della domanda interna, consumi e investimenti che riflettono il migliorato sentiment degli operatori».

Bergamini (FI): l’Effetto Renzi” è già finito
Per l’opposizone, e Forza Italia, il dato sul Pil segnala una cosa inequivocabile: che leffetto Renzi «appena iniziato, è già finito». A dirlo è responsabile comunicazione di FI, Deborah Bergamini, che ricorda come, a fonte degli aumenti «del 2% del Pil negli Stati Uniti e del 2,3% nel Regno Unito», la sinistra italiana «si conferma il governo dello “zero virgola”: l'Italia è in frenata in economia e in accelerazione nel debito pubblico, esattamente il contrario di quello che occorre al nostro Paese».

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