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Dombrovskis: «Sulla Finanziaria italiana il giudizio è rinviato…

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intervista

Dombrovskis: «Sulla Finanziaria italiana il giudizio è rinviato alla prossima primavera»

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES - La Commissione europea ha pubblicato stamani le attese opinioni sui bilanci nazionali del 2016 presentati in ottobre. L’esecutivo comunitario ha spiegato di considerare la Finanziaria italiana «a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità» per via di una «deviazione significativa» dal previsto percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio. Ciò detto, l'esecutivo comunitario ha confermato le voci della vigilia, dando il beneficio del dubbio al governo e rinviando il giudizio di merito alla prossima primavera. In questa intervista, il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, 44 anni, spiega le ragioni del giudizio.

In genere come giudica la politica economica del governo Renzi?
Vi sono sviluppi positivi. Tra il 2015 e il 2016, la crescita economica dovrebbe rafforzarsi (dallo 0,9 all'1,5%) e il deficit nominale dovrebbe calare (dal 2,6 al 2,3% del PIL). Assistiamo a considerevoli sforzi per riformare l'economia, in particolare misure nel mercato del lavoro e nel sistema costituzionale. Ciò detto, vediamo nella Finanziaria per il 2016 il rischio di una deviazione significativa dal previsto percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio.

In che senso?
Il deficit strutturale è atteso in aumento dall'1,0 all'1,5% del PIL. Anziché migliorare dello 0,1% del PIL come previsto, si prevede un peggioramento dello 0,5%. Il programma di stabilità italiano prevedeva in origine un disavanzo nominale dell'1,8% del PIL. Sarà invece del 2,3%. Nonostante abbia già ricevuto margini di flessibilità pari allo 0,4% del PIL, il governo italiano ha chiesto ulteriore spazio di manovra: 0,1% per le riforme strutturali, 0,3% per gli investimenti pubblici e 0,2% per la spesa a favore dei rifugiati.

Anziché bocciare la Finanziaria tout court, tenuto conto della “significativa deviazione” dell'andandamento del deficit, avete deciso di rinviare il giudizio in primavera. Perché?
Abbiamo deciso di dare il beneficio del dubbio all'Italia, e di fare per certi versi una analisi ex post, anche perché la richiesta di nuova flessibilità è giunta sfasata rispetto alla normale tempistica del Semestre Europeo. Di solito, la richiesta deve avvenire in primavera dell'anno precedente a quello a cui si riferisce la Finanziaria. L’Italia dovrà dimostrare in questi prossimi mesi che vi è in effetti un aumento degli investimenti pubblici rispetto all'anno precedente. Vorremo anche toccare con mano gli ulteriori progressi di modernizzazione dell'economia, come promessi dal governo. Per quanto riguarda la clausola rifugiati, l'analisi verrà fatta come per qualsiasi altro Paese sulla base dei costi sostenuti.

Se le clausole verranno concesse in primavera dell'anno prossimo, significherà che i conti pubblici italiani nel 2016 non saranno più segnati da una «significativa deviazione»?
Sì, è così.

Nella vostra opinione, esortate l'Italia «a prendere le misure necessarie (…) per assicurare che il bilancio 2016 rispetterà il Patto di Stabilità e di Crescita». Che cosa intendete dire? State chiedendo all'Italia nuove misure di riduzione del deficit?
La frase è standard. È da attribuire alla presenza di un rischio di deviazione significativa dell’andamento dei conti pubblici. Rimarremo in stretto contatto con le autorità italiane in questi prossimi mesi. Toccherà all'Italia scegliere se adottare nuove misure di riduzione del disavanzo o invece perseguire l'applicazione delle clausole di flessibilità, lavorando su riforme e investimenti. Siamo alla ricerca di un giusto equilibrio tra risanamento dei conti pubblici e adozione di nuove riforme, in modo da sostenere l'economia.

Come valuta la situazione del debito pubblico?
Prevediamo un calo del debito nel 2016 rispetto al 2015 (dal 133,0 al 132,2% del PIL). È una buona notizia. Naturalmente il debito rimane elevato, e la flessibilità di bilancio ha inevitabili implicazioni su questo fronte. Non dimentichiamo poi che la stessa flessibilità permette una deviazione solo temporanea dal percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio.

Infatti, lo spazio di manovra dovrà essere compensato nei prossimi anni, anche per rispettare la regola che prevede una riduzione del passivo di un ventesimo all'anno in media su tre anni. In passato, faceste un rapporto sulla sostenibilità del debito italiano. Ne è previsto un altro a breve?
Non per il momento, ma non posso escludere che in primavera decidiamo di preparare un nuovo rapporto, fosse solo per aggiornare quello precedente.

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