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Mafia Capitale, alla seconda udienza è scontro sulle parti civili

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ESCLUSE LE REPLICHE

Mafia Capitale, alla seconda udienza è scontro sulle parti civili

Caos nell’aula bunker di Rebibbia al termine della seconda udienza del processo di Mafia Capitale. Dopo nove ore senza intoppi di interventi degli avvocati dei 46 imputati, ai legali delle costituende parti civili il tribunale non ha dato la possibilità di discutere delle eccezioni sollevate dalla controparte per tutta la giornata. «Il codice non prevede repliche» è stata la risposta del presidente Rosanna Ianniello. «Non sono repliche, vogliamo avere il diritto di argomentare», la successiva protesta tra gli altri dell’Avvocatura dello Stato e del Movimento 5 Stelle. Il tribunale si è poi ritirato in camera di consiglio.

Pm, no Comune come responsabile civile
La Procura ha espresso il suo parere negativo in relazione alla citazione come responsabile civile del Comune di Roma nel processo a Mafia Capitale. Prendendo la parola in aula il pm Paolo Ielo ha chiesto di rigettare una delle istanze presentate dal Codacons che chiedeva di individuare nell’amministrazione comunale uno dei responsabili civili. La procura ha, inoltre, proposto alla corte anche la non ammissione come parte civile dei cittadini di Roma, quasi tutti esponenti del M5S, che hanno fatto richiesta. Secondo alcuni difensori l’ammissione dei “cittadini” potrebbe rendere il collegio incompatibile e imporrebbe il trasferimento del processo a Perugia.

L’opposizione della difesa di Carminati al Pd
«Credo che se il Pd lamenta danni di immagine dovrebbe chiederli a chi ha effettivamente danneggiato il partito e a chi lo rappresentava: tenderei ad escludere che Carminati sia mai stato iscritto al Pd». Questo un passaggio dell’intervento dell’avvocato Ippolita Naso, difensore dell’ex terrorista, durante il quale ha chiesto che il Partito democratico non venga ammesso come parte civile nel processo a Mafia Capitale. Parlando delle altre istanze presentate, l’avvocato ha detto che «le varie associazioni antimafia e antiracket non sono legittimate a costituirsi parte civile perché non c’entrano nulla con questa vicenda, essendo sorte in aree e realtà criminali ben diverse dalla nostra». Spiegando la sua richiesta Naso ha aggiunto che «la mafia tradizionale è la vera mafia, quella che chiede il pizzo, che fa uso di minacce e violenza. Questa di Mafia Capitale è una mafia che fa una attività totalmente opposta e speculare, cioè paga e corrompe i pubblici funzionari. La nostra di cui ci occupiamo è originale perché fa sentire la sua presenza sul territorio attraverso un’attività corruttiva».

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