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Expo, inchiesta Maroni: ex dg Malangone condannato a 4 mesi

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ASSOLTA LA SOCIETÀ

Expo, inchiesta Maroni: ex dg Malangone condannato a 4 mesi

Il Gup di Milano Chiara Valori ha assolto la società Expo 2015 mentre ha condannato a 4 mesi il suo direttore generale Christian Malangone, nell'ambito del procedimento con rito abbreviato che vede Malangone accusato di induzione indebita e la società Expo 2015 imputata per la responsabilità amministrativa degli enti. Il pm di Milano Eugenio Fusco aveva chiesto la condanna a 6 mesi di reclusione per Christian Malangone e una sanzione di 300mila euro per la societa' che ha gestito l'esposizione universale di Milano.

Il Gup Valori ha disposto anche il rinvio a giudizio per Andrea Gibelli, all'epoca dei fatti segretario generale della Regione Lombardia, Mara Carluccio, ex collaboratrice di Maroni, e Giacomo Ciriello, capo della segreteria di Maroni. Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, concorso in induzione indebita (per il caso Paturzo) e concorso nella turbata libera scelta del contraente. Il processo nei loro confronti inizierà il 4 febbraio prossimo davanti i giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano. Le motivazioni della sentenza nei confronti di Malangone ed Expo 2015 saranno rese note entro 30 giorni. Il procedimento che si è chiuso oggi con rito abbreviato è legato a quello riguardante due episodi relativi a due ex collaboratrici del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che l'ex ministro avrebbe cercato di favorire. Nel dettaglio, il primo episodio, ovvero quello che vede coinvolta la società Expo, assolta dal Gup Valori, riguarda un viaggio a Tokyo previsto per il 2 giugno 2014, organizzato per promuovere l'esposizione universale. Maroni avrebbe voluto che la società pagasse il viaggio alla sua ex collaboratrice Maria Grazia Paturzo (nel frattempo diventata collaboratrice di Expo 2015 con un contratto di due anni) ma la richiesta fu negata in quanto la donna non avrebbe avuto i titoli per prendervi parte. Dopo il rifiuto, Maroni avrebbe allora rinunciato alla trasferta, preferendo un altro viaggio istituzionale a Berna e la delegazione della Regione Lombardia in Giappone fu guidata da Mario Mantovani.

Il secondo episodio contestato dai magistrati milanesi, invece, riguarda presunte irregolarità nella gara per far ottenere a Mara Carluccio, altra ex collaboratrice di Maroni quando era ministro dell'Interno, un contratto con la società Eupolis. In questa inchiesta è stato coinvolto lo stesso presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha chiesto di essere giudicato con rito immediato. Il processo a suo carico inizierà il primo dicembre prossimo, quando pero' potrebbe essere disposto un rinvio per febbraio. Con il rinvio a giudizio di Gibelli, Carluccio e Cirielli non si esclude infatti una riunificazione dei due procedimenti. Nell'ambito di questo fascicolo, era stato indagato anche Alberto Brugnoli, all'epoca dei fatti direttore generale di Eupolis, per l'accusa di aver turbato il procedimento amministrativo di un bando d'assunzione per condizionare le modalita' di scelta e favorire così Mara Carluccio. Brugnoli si è dimesso il 13 ottobre 2014 dalla carica ed è uscito dalla vicenda patteggiando una pena di 8 mesi di reclusione con la condizionale e la non menzione e 400 euro di multa.

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