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Ok di Salvini, Sallusti in pole a Milano

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Ok di Salvini, Sallusti in pole a Milano

  • –Barbara Fiammeri

roma

È praticamente fatta. Il direttore del Giornale Alessandro Sallusti sarà molto probabilmente il candidato sindaco di Fi, Lega e FdI a Milano. Ieri è arrivato anche il via libera pubblico di Matteo Salvini: «Sallusti a me piace come persona e professionista, è uno dei possibili e se fosse lui io sarei ben contento». Anche il diretto interessato si mostra disponibile: «Sto ragionando con la coalizione di centrodestra per vedere se ci sono le condizioni per una candidatura», ha confermato ieri Sallusti a Radio24, aggiungendo che la decisione verrà presa entro «poche settimane».

A proporre il direttore del Giornale è stato Silvio Berlusconi nel vertice svoltosi nei giorni scorsi a Palazzo Grazioli. Dopo il «no grazie» del giornalista Mediaset Paolo Del Debbio e il veto posto da Salvini sul capogruppo di Ncd Maurizio Lupi, il leader di Fi ha puntato sul direttore del Giornale che è anche il compagno di Daniela Santanchè («Faccio il tifo per lui ma io non c’entro»).

Il leader di Fi - che ieri in un collegamento telefonico a Bologna ha bollato il Movimento Cinque Stelle come «una banda di balordi» - per ora evita di pronunciarsi sulle candidature anche perchè vorrebbe completare l’intero puzzle e dare un’occhiata ai sondaggi prima di esporsi. Vale anche per Sallusti che secondo alcuni forzisti rischia di non attrarre i voti della Milano moderata, soprattutto se il Pd dovesse candidare, come sembra probabile, il commissario uscente di Expo Giuseppe Sala.

L’intesa su Milano comunque c’è. Il problema vero invece è Roma. Qui la partita è ancora in alto mare. Nella testa del Cavaliere il candidato per il Campidoglio è sempre Alfio Marchini. Anche gli ultimi sondaggi della fidata Ghisleri glielo hanno confermato. Sull’imprenditore romano però c’è il veto della leader di Fdi Giorgia Meloni che ritiene Marchini un «trasformista» proveniente da una tradizione di sinistra. Per non rompere l’appena nata riunificazione del centrodestra, andata in scena sul palco di Bologna, l’ex premier ha fatto un passo indietro sull’imprenditore romano e ha chiesto alla stessa Meloni di candidarsi. Una linea appoggiata anche da Salvini. Il leader della Lega, pur non avendo mai detto «no» a Marchini, ha già anticipato che se «Giorgia si candidasse noi certamente la sosterremmo». La Meloni per ora cerca di prendere tempo: non esclude la sua candidatura ma allo stesso tempo non rompe gli indugi. C’è chi sostiene che pesi non poco su di lei l’eredità dell’ex sindaco Gianni Alemanno, che di Fdi è stato capolista alle europee, ma più in generale di quella destra romana che aveva governato la Capitale e la Regione ed è stata al centro di diversi scandali giudiziari. Meloni però ha a Roma il suo principale bacino elettorale e forte di questo seguito potrebbe accettare la sfida. Su un punto sia a destra che a sinistra sembrano essere concordi: gli unici al momento certi di arrivare al ballottaggio sono i grillini. Si tratta quindi di capire chi avrà maggiori chances per aggiudicarsi il secondo posto e per tentare di invertire il risultato del primo turno. Marchini in ogni caso sarà l’ago della bilancia, visto che già da solo vale secondo i sondaggi tra il 10 e il 15 per cento.

Non meno complicate sono le partite per Bologna e Torino. Nel capoluogo emiliano il segretario del Carroccio ha già detto di volere Lucia Borgonzoni come candidata del centrodestra: «Non è un’imposizione, ma un’offerta. Secondo me - sostiene Salvini - la Lega ha il candidato migliore per Bologna». Non la vede così Maurizio Gasparri che, al contrario, individua in Galeazzo Bignami il miglior profilo per il capoluogo bolognese: «È imparagonabile la qualità, il radicamento, il numero di consensi raccolti da Bignami in tante prove elettorali rispetto ad altri candidati del centrodestra». Si cerca un «terzo nome» su cui convergere.

Anche a Torino la decisione è tutt’altro che vicina. Berlusconi vorrebbe puntare su Osvaldo Napoli, che oltre ad essere un forzista della prima ora vanta anche una lunga esperienza amministrativa, mentre la Lega sponsorizza il notaio Alberto Morano.

A Napoli invece sembra ormai scontata la candidatura di Gianni Lettieri dopo che per mesi era circolato il nome di Mara Carfagna. Berlusconi intanto cerca di fronteggiare i malumori di Fi: è di ieri la nomina di Gianfranco Micciché a coordinatore della Sicilia al posto di Vincenzo Gibiino e di Nunzia De Girolamo a coordinatrice del Molise.

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