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Xylella, spot di azienda olivicola tarantina attacca il Salento

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Xylella, spot di azienda olivicola tarantina attacca il Salento

«Il Salento ora ha la Xylella, le Gravine hanno gli ulivi sani, il nostro olio è sano, noi non siamo il Salento». Sono bastati alcuni passaggi televisivi di questo spot commissionato da un'azienda olivicola della provincia di Taranto, «Castria» di Ginosa, per scatenare in Puglia - terra colpita da mesi dalla Xylella e con una coltura simbolo della regione sott'attacco - una vera e propria bufera. Insorgono tutti contro l'azienda, che, riferendosi ad un caratteristico elemento del paesaggio come le gravine, vuole appunto marcare la diversità dal Salento dell'area posta ad occidente di Taranto.

E così la «Castria», dopo essersi scusata e affermato che il contenuto del messaggio è stato frainteso, blocca lo spot contestato e ne commissiona uno nuovo e con contenuti diversi. Anche perché il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, è categorico: «La Regione Puglia - dice - chiederà risarcimenti milionari a chiunque manderà in onda lo spot e all'azienda che lo ha commissionato se non sarà seguito immediatamente da altro messaggio pubblicitario nel quale con la stessa rilevanza ci si scusa delle menzogne propalate e ci si scusa con tutti coloro che stanno combattendo contro il flagello della Xylella che uccide le piante, ma che non incide assolutamente sulla qualità dell'olio». «Pubblicità ignobile» dichiarano i consiglieri regionali e i parlamentari pugliesi del movimento Cinque Stelle in una dichiarazione congiunta. E anche il mondo agricolo prende le distanze dallo spot. «Non si può vendere un po' di olio in più infangando il Salento e usando la Xylella come un'arma impropria» afferma Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto. «Ci sentiamo colpiti nella dignità e nell'intelligenza - prosegue Lazzàro -. È per questo che vogliamo difendere tutti gli ulivi, il cui olio è incontestabilmente e scientificamente sano ovunque venga prodotto in Puglia. Soprattutto, però, vogliamo difendere i produttori sani, salentini, tarantini e pugliesi, che combattono contro la Xylella e ora, purtroppo, devono parare anche il colpo basso di una pubblicità sbagliata e che denota soltanto una profonda ignoranza della materia».

Si tratta di una «speculazione di infimo livello» per la Confagricoltura locale «e lo diciamo da Taranto - si sottolinea - dove i nostri agricoltori hanno già pagato, e a caro prezzo, l'impatto collaterale quanto deleterio dell'inquinamento della grande industria sui mercati, oltre che sull'ambiente».

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