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Alfano, decreto di espulsione per un tunisino residente in Brianza

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sessanta espulsioni da fine dicembre

Alfano, decreto di espulsione per un tunisino residente in Brianza

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha firmato il decreto di espulsione di un tunisino, residente in Brianza. «Con quella di oggi - afferma il ministro Alfano - sono sessanta le espulsioni eseguite dalla fine del mese di dicembre. Grazie al lavoro che abbiamo fatto e ai nostri sistemi di sicurezza e prevenzione, è stato possibile intercettare, in un ristrettissimo contesto, le sue parole intrise di sentimenti di odio nei confronti dell'Occidente e la sua disponibilità a realizzare un'azione di martirio e persino a uccidere la moglie italiana, dalla quale era separato, temendo che potesse fare convertire al Cristianesimo i figli minori a lei affidati. Noi garantiamo la libertà di culto e tuteliamo chi intende professarla, ma espelliamo chi non rispetta le leggi del Paese che lo ospita e in cui vive», ha sottolineato Alfano.

Perquisizioni e identificazioni al Baobab di Roma
Intanto a Roma questa mattina circa cinquanta tra carabinieri e polizia, con quattro camionette hanno bloccato da entrambi i lati la stradina stretta dove si trova l'ex vetreria, in via Cupa, tra il piazzale del Verano e la stazione Tiburtina di Roma. Un centro dove dal giugno scorso un gruppo di cittadini volontari accoglie i migranti che non sanno dove andare. Vive grazie al lavoro dei volontari e dei cittadini che donano cibo e tempo per il funzionamento del centro. La polizia ha svolto perquisizioni e operazioni di identificazione. Dentro il centro, che ha un dormitorio, c'erano una settantina di migranti, la maggior parte eritrei o dell'Africa subsahariana. Ventitrè «stranieri, tra cui eritrei, etiopi e magrebini, sono stati accompagnati presso l'ufficio immigrazione della Questura in quanto, all'atto del controllo, sono stati trovati sprovvisti di regolare documenti per la loro identificazione», ha spiegato la Questura di Roma. «L'operazione - ha sottolineato sempre la questura - rientra nel più ampio progetto di controllo del territorio romano previsto dall'ordinanza di servizio del questore D'Angelo per la sicurezza del Giubileo».

Gabrielli: l’obiettivo non è sgomberare
«In questo momento lo sgombero non è il nostro obiettivo, che invece è provare a controllare quanto più possibile quello che avviene sul territorio della città e della provincia», ha detto il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, incontrando i cittadini nella sede del I Municipio a Trionfale, in merito all’operazione di stamattina al centro Baobab.

Nel centro sono passate 35mila persone in transito verso altri Stati europei
Non ci sono state tensioni fra polizia e migranti, ha raccontato uno dei volontari del centro: un minorenne della Guinea era così scosso che i poliziotti non lo hanno fatto salire sul pullman con gli altri, ma hanno aspettato che si calmasse, parlasse con i volontari e poi lo hanno portato in auto. I volontari hanno sottolineato che in cinque mesi sono passati dal centro 35mila migranti e non ci sono mai stati problemi di ordine pubblico. Hanno spiegato che si tratta di persone in fuga da guerre e dittature, provati da un viaggio che passa per l'orrore della Libia e dei barconi. «Transiti per brevi periodi, soprattutto gli eritrei 3-4 giorni e poi proseguivano verso il Nord Europa», hanno sottolineato. I volontari hanno chiesto che dopo gli attacchi di Parigi «non cada nel vuoto la responsabilità delle istituzioni nei confronti dell'emergenza migranti, o peggio si scateni una “caccia all'uomo”, alimentata dalla paura, contro migranti “incolpevoli”».

Consiglio italiano per i rifugiati preoccupato
Il Consiglio italiano per i rifugiati si è detto «molto preoccupato che il blitz di stamattina al Centro Baobab di Roma possa fomentare, in un momento particolarmente complesso dopo gli attentati di Parigi, il clima di allarmismo e sospetto nei confronti dei rifugiati e migranti che stanno arrivando in Italia ed Europa». «Dobbiamo ribadire - ha sottolineato il Cir - che non esiste nessuna equazione tra rifugiati e terroristi, al contrario il terrorismo è una delle cause da cui i rifugiati fuggono».

Reazioni opposte all’operazione al Baobab
Intanto l'operazione ha subito scatenato le prime diatribe, con la Lega, in testa Matteo Salvini che via twitter ha scritto che bisogna «espellere i migranti e chiudere centro che ospitava» e chi da sinistra, come Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione, ha detto «no ai rastrellamenti dei profughi». La proposta di Salvini di chiudere il centro Baobab di Roma, teatro questa mattina di un blitz delle forze dell'ordine «è irresponsabile», ha sottolineato il capogruppo alla Camera di Sinistra italia, Arturo Scotto. «Oggi c'è stata un'azione al centro Baobab vedremo come andrà a finire l'inchiesta, vorrei però che ricordassimo che quel centro ha consentito di evitare una esplosione sul piano umanitario per una città come Roma», ha aggiunto. Per Maurizio Gasparri (Fi), invece, «ben vengano maggiori controlli come quelli promossi presso il centro immigrati Baobab di Roma. Questo centro e molti altri vanno chiusi».

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